Giampaolo, senza Europa League è meglio: nessun cambio di programma

Il più classico dei luoghi comuni da conferenza stampa post-parita potrebbe traslocare nel campo della sostanza: da adesso in poi, testa solo al campionato. Perché se dalla sentenza di Nyon il Milan venisse sanzionato con un anno senza coppe europee – riporta l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport -, le cose andrebbero davvero così: gli unici infrasettimanali che Giampaolo e il suo staff dovrebbero programmare in agenda sarebbero quelli del 25 settembre, 30 ottobre e 22 aprile, tutti turni previsti dal calendario di Serie A.

Non prima di gennaio, al trittico si aggiungeranno gli ottavi di finale di Coppa Italia: niente Supercoppa al caldo di Doha o di Gedda, stavolta a sfidare la Juve sarà la Lazio. Senza Europa, dunque, riporta la Rosea, il quadro del 2019-20 prevede 39 partite, che potrebbero allungarsi fino a 43 nel caso in cui Romagnoli e compagni si spingessero sino alla finale di TIM Cup. Nella stagione appena chiusa il Milan ha giocato 49 match, nel 2017- 18 addirittura 57. L’assenza dell’Europa League non rappresenterebbe, quindi, un punto critico.

Anzi, diventerebbe un assist per Giampaolo, che non dovrebbe stravolgere i propri ritmi di lavoro rispetto alle esperienze precedenti e potrebbe approfittare dei tempi da «settimana piena» anche quando si comincerà a fare sul serio, a partire dal weekend del 24 e 25 agosto con l’inizio del campionato.

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