E’ giunta l’ora della rivoluzione rossonera

Nell’arco del lungo processo storico che ha accompagnato la vita dell’uomo, il concetto di rivoluzione è sempre stato visto come un evento temuto ma al tempo stesso sinonimo di rinascita. Dopo anni di oblio, piattume e carestia, le rivolte erano la speranza di un cambiamento che potesse riportare gli antichi benefici persi. Nell’arco di un rovesciamento, si sa, l’arrivo di benefici segue a perdite ed addii che sono la conseguenza logica e normale di un mutamento in atto. Di questa intricata quanto speranzosa realtà il Milan ne è profondamente a conoscenza ed in questo senso il sentimento di rivoluzione rossonera nato, promosso e in corso di svolgimento è in funzione di un ritorno ai cari e gloriosi vecchi tempi.

La rivolta rossonera è partita dall’alto con un cambio repentino e deciso prima della dirigenza e poi della guida tecnica. Gazidis, comandante delegato di questa spedizione, ha infatti detto addio a Leonardo e Gattuso, promosso Maldini a direttore tecnico ed è alla ricerca di una nuova guida della squadra che rispetti la filosofia su cui basare la rivoluzione: gioventù e qualità. Nell’ottica di un urgente bisogno di risorse economiche per finanziare la rinascita rossonera, Gazidis e Maldini, comandanti in pectore di questa missione, dovranno inevitabilmente passare al triste quanto arduo capitolo degli addii.

E’ infatti noto a molti che a seguito dei duri ordini del FairPlay finanziario, il diavolo dovrà salutare alcuni tra i suoi prospetti migliori così da garantire un ricambio di uomini che si spera possano essere all’altezza del duro compito di riportare il Milan dove merita. Tra saluti probabili e improbabili valutiamo chi potrebbe lasciare l’armata rossonera.

CAPITOLO DONNARUMMA

Il guardiano rossonero che tante volte ha salvato l’onore del Milan è probabilmente colui che garantirebbe maggiori risorse finanziarie. Vendere Donnarumma per rinforzarsi poi in altri reparti potrebbe essere una strategia vincente in quanto comunque nel suo ruolo ci sarebbero sia il sempreverde Pepe Reina che l’interessante prospetto Plizzari. Manchester United e Paris Saint-Germain restano attentamente alla finestra, il Milan attentamente ragiona e riflette.

CAPITOLO ROMAGNOLI

Il capitano rossonero è la guida e il faro della società in un futuro di buio e incertezza. Leader silenzioso in campo e fuori, Alessio è una pietra miliare su cui poggia il Milan per rinascere per questo un suo eventuale addio sarebbe improbabile. Ma non impossibile. Perché Romagnoli di estimatori ne ha tanti in giro per l’Europa e a fronte di un’offerta veramente irrinunciabile il diavolo potrebbe ragionare su una sua eventuale partenza.

CAPITOLO SUSO

Tra i tre pilastri rossoneri, lo spagnolo è probabilmente il più papabile a lasciare. A fronte di una stagione altalenante in cui la qualità dello spagnolo è mancata in battaglie decisive, il classe 93′ appare ad un bivio della sua esperienza rossonera: maturare e crescere con il Milan o dire definitivamente addio. Il prezzo della sua clausola rescissoria (40 milioni) è allettante e potrebbe ingolosire eventuali pretendenti. Nonostante il diavolo non sia così febbrilmente attaccato allo spagnolo come nelle scorsi stagioni, la sua partenza rappresenterebbe una grande perdita dal punto di vista tecnico che andrebbe senza dubbio colmata.

La tanto agognata rivoluzione rossonera è alle porte. A probabili addi seguiranno nuovi arrivi che dovranno avere a cuore il Milan e saperlo portare dal triste silenzio in cui è avvolto in questo momento, all’inconfondibile melodia dei cari vecchi tempi: quella della Champions League.

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