Tra sbuffi e nasi storti, Krunic può rivelarsi l’arma del nuovo Milan

Sarebbe strano il contrario: alla notizia “Il Milan piazza il primo colpo, Krunic” i più avranno detto “caspita, cominciamo alla grande…”. Quello del bosniaco non è certo il nome che fa sognare, soprattutto nell’estate che segue quella delle “cose formali” e quella del Pipita, le quali – alzi la mano chi può negare – avevano davvero nutrito le speranze dei milanisti.

In una finestra di mercato dove dunque sarà difficile abbinare nomi di top player ai colori rossoneri, arriva Krunic. Per 8 milioni di euro più eventuali bonus. Ma è proprio così un male? Il giocatore proveniente dall’Empoli innanzitutto ha disputato un’ottima stagione alla corte di Andreazzoli, giocando inizialmente – prima della partenza di Zajc a gennaio – come mezzala e chiudendo l’annata da trequartista, proprio al posto dello sloveno. Ecco, questa è la prima sua importante caratteristica: la duttilità. Il bosniaco sa ricoprire perfettamente i due ruoli – così come Paquetá , Calhanoglu e Bonaventura – e di conseguenza può rappresentare un’essenziale e valida risorsa in corso di gara per dare fiato ad uno tra questi tre.

Krunic poi in campionato ha segnato 5 reti – più di Calhanoglu e Paquetá insieme – e fornito 6 assist ai suoi compagni. Dati incoraggianti in un Milan che – fuori Jack – ha faticato a trovare il gol con i suoi mediani e fonti di gioco diverse da Suso, praticamente unico vero assist-man dei rossoneri con 10 passaggi decisivi. La squadra di Gattuso – infatti – nonostante la paventata qualità in mezzo al campo – si vorrà mica dire che quelli citati sopra, senza contare Biglia, non abbiano i piedi buoni – raramente ha cercato la soluzione da fuori area. Soluzione che spesso – e i milanisti lo sanno – può togliere le castagne dal fuoco.

Un’ottima riserva, abbiamo detto. L’unica nota “dolente” – se così vogliamo definirla – è il prezzo, non troppo basso se consideriamo che Krunic è stato prelevato da un Empoli appena retrocesso in Serie B. 8 milioni non sono poi così pochi per un Milan che – dovendo sottostare ai paletti del Financial Fair Play – si ritrova con le mani legate in sede di mercato e che deve cercare di ottimizzare ogni singola moneta in uscita dalle proprie casse. Ma al tempo stesso il centrocampista-trequartista è giovane e – in un periodo in cui anche Borini ne vengono spesi 6 – può valere quei soldi. Sono lontani i tempi in cui ci si accaparrava Nocerino a 800mila euro, ma la speranza è che l’impatto di Krunic – anche senza Ibra – possa essere lo stesso.

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