Demiral al Milan: 3 pro e 3 contro dell’operazione. E Rugani…

Non è un mistero che fra le priorità del mercato del Milan ci sia l’entrata di un difensore. E il motivo è chiaro: numericamente il reparto è scoperto. Caldara è alle prese con il ginocchio, mentre Zapata e Abate, che l’anno scorso ha fatto spesso il centrale, non ci sono più. Nel pacchetto dei centrali restano a disposizione soltanto Romagnoli e Musacchio, logicamente e inevitabilmente titolari. Almeno per il momento. Già perché l’intenzione della società sembra quella di acquistare non tanto un difensore che faccia numero e parta dalla panchina, quanto un titolare da affiancare a capitan Romagnoli. Di fatto il nuovo difensore centrale del Milan sostituirà Musacchio.

Di nomi se ne son fatti tanti, come per ogni altro reparto. Da Andersen a Upamecano, passando per Lovren, che in effetti è stato il più concreto. Fino a Merih Demiral, colui che oggi è in cima alla lista della spesa del Diavolo. Il Milan starebbe valutando anche Daniele Rugani, difensore centrale della Juventus. L’ultima parola, in questo caso, spetterà al tecnico Maurizio Sarri che deciderà dunque se privarsi dello stesso difensore. Il turco Demiral, invece, è stato comprato dalla Juve a 15 milioni dal Sassuolo, ma il prezzo di mercato che fanno i bianconeri oggi si aggira intorno ai 40 milioni. Se non altro alle condizioni del Milan, che vorrebbe evitare qualsiasi diritto di recompra o contro riscatto da parte della Juve. La trattativa procede, inevitabilmente a rilento viste le complessità evidenti dell’operazione. Su tutte il fatto che il ragazzo sia appena arrivato a Torino. Per questo, data la complessità della trattativa, viene da chiedersi se in effetti il gioco valga la candela. Dunque se al Milan convenga o meno investire su Demiral. Di seguito tre pro e tre contro del possibile affare.

PRO

1 PROGETTO

Sarebbe perfetto per i parametri del progetto del nuovo Milan. A livello tecnico ed economico. Il ragazzo è giovane, classe ’98, e assolutamente di prospettiva. Del resto la Juve difficilmente sbaglia. Insomma sarebbe un elemento in grado di migliorare al Milan e il Milan, nonché un potenziale economico importante per il futuro.

2 GIAMPAOLO

Il nuovo allenatore del Milan sarebbe perfetto per gestirlo. Ha dimostrato di saper fare molto bene con i giovani, in particolare con i difensori. A differenza, per esempio, di Gattuso, che all’interno del caso Caldara ha dimostrato di avere ancora qualcosa da migliorare in questo senso.

3 GIOCATORE

Anche per lo stesso Demiral, forse, oggi il Milan sarebbe una soluzione migliore rispetto alla Juve. A Torino è chiuso da tre dei migliori centrali di difesa al mondo: Chiellini, Bonucci e De Ligt. In più c’è Rugani, che con Sarri è cresciuto e probabilmente guadagnerà minutaggio. Al Milan, invece, il turco troverebbe di certo più spazio. Se non da titolare, quantomeno da prima riserva.

CONTRO

1 COSTO

Il costo del giocatore, alle cifre di cui si parla (40 milioni cash), è evidentemente eccessivo. E lo dimostra banalmente il fatto che la Juventus lo abbia pagato a fine campionato 15 milioni. Il gap di 25 è solo frutto dell’assenza di necessità da parte dei bianconeri di rivenderlo subito, non tanto del valore accresciuto del calciatore.

2 CALDARA

E Caldara che fine farebbe? Va bene che è infortunato, ma prendere un altro giovane adesso significherebbe oscurare definitivamente l’ex Atalanta anche dopo il suo ritorno. Non giocando competizioni europee il Milan può permettersi, oltre a Romagnoli, un giovane di potenziale da far crescere (ma non un titolare fisso) o un elemento di esperienza per dare personalità. Altrimenti Caldara sarebbe escluso una volta per tutte dal progetto tecnico.

3 ESPERIENZA

Riagganciandosi a sopra, con le partenze di Zapata e Abate il Milan ha perso tanta esperienza nel reparto difensivo. Il più vecchio è Musacchio, ventottenne. Oltre a Strinic, il cui futuro al Milan è però ancora tutto da scrivere. Insomma, vanno bene i giovani, ma attenzione a non eccedere. Soprattutto in un reparto delicatissimo come quello difensivo.

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