Silva a Monaco, cifre folli per Correa: quanto nelle tasche di Mendes?

La cifra è di quella che lascia a bocca aperta. Angel Correa, trequartista classe ’95 dell’Atletico Madrid, si appresterà a diventare – chi l’avrebbe mai detto – l’acquisto più esoso della storia del Milan. Un onore che spetterà – dunque – non ad un campione o ad un calciatore affermato, ma ad un giovane emergente, il cui futuro è tutto da decifrare. Logico, tuttavia, come l’operazione Correa-Milan sia strettamente legata a quella Silva-Monaco, il filo conduttore è lo stesso: Jorge Mendes.

MENDES DA’, MENDES TOGLIE

Tutti i pezzi del puzzle anticipato qualche giorno fa stanno trovando la loro collocazione: con Silva al Monaco e Correa al Milan – ad oggi – mancherebbe solo la cessione di Cutrone, ancora in riflessione, al Wolverhampton. Anche a questa operazione, la regia è affidata al “consulente” Mendes. Nulla di cui meravigliarci, in un mondo dove il mercato dei club viene gestito più dai procuratori che dai dirigenti: anche il Milan sembra non sottrarsi a queste regola. Dopo aver tagliato i ponti con Raiola dopo la telenovola-rinnovo di Donnarumma, il potentissimo agente a capo della GestiFute si è ritagliato un ruolo di primo rilievo nelle manovre di mercato rossonere. Perché se il Milan deve in qualche modo “ringraziarlo” per la cessione di Andre Silva, con importanti benefici bilancio, stimabili in 20 milioni di euro, compresa una preziosa plusvalenza di 9 milioni, in un momento dove nessuna squadra al mondo avrebbe puntato certe cifre (a titolo definitivo) sulla scommessa portoghese, l’acquisto del trequartista argentino a prezzi fuori mercato suona quasi come un “contentino”.

RISCHIO DIPENDENZA

50 milioni più o meno (tra cui probabilmente una salata commissione) per un giocatore che ha ancora tutto da dimostrare restano, fino alla prova del campo, un grosso punto interrogativo. Un’occasione da prendere o lasciare, che i dirigenti milanisti hanno colto, per non correre il rischio di ritrovarsi in rosa un giocatore a rischio flop come Silva e a rischio svalutazione ulteriore. La dipendenza verso un procuratore è un fattore da non sottovalutare, perché la società rischia di fare gli interessi del “padrone” di turno e meno gli interessi della squadra (e dei tifosi). Tuttavia, niente di nuovo rispetto a quello che accade ai piani alti della Serie A, dove Raiola ha un “gran rapporto” con il management juventino e gran parte delle operazioni dell’Inter sono gestite dall’agente Pastorello.

SUL PIANO TATTICO…

Naturalmente l’operazione è stata avallata anche dalla dirigenza rossonera e da Giampaolo, perché Correa andrà a coprire un buco nello scacchiere rossonero: quello della seconda punta funzionale da affiancare a Piatek, ruolo che lo stesso Andre Silva, così come gli altri attaccanti in rosa non sarebbero stati in grado di ricoprire. Ala, seconda punta, all’occorrenza trequartista: guardando il bicchiere mezzo pieno, Correa è sicuramente la pedina duttile per Giampaolo in grado di portare quel plus nell’attacco rossonero. Una buona operazione dal punto di vista tattico, meno sull’aspetto economico: la cifra pare spropositata e potrebbe pesare come un macigno in termini di pressione e condizionamento. Compito di Correa quello di smentirci…

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