Tabula rasa, alibi a zero, ma con responsabilità

Quando gli alibi stanno a zero, vuol dire che è l’ora della responsabilità. La stagione del Milan che si aprirà la prossima settimana sarà davvero una lavagna pulita sulla quale iniziare a scrivere una nuova storia. Le scuse sono finite, le strategie ben definite e il terreno sul quale muoversi è stato “sminato”. Marco Giampaolo avrà la possibilità di plasmare un gruppo secondo il suo credo, accompagnato da una società che da tempo ha comunicato la linea: nessun investimento roboante con una rosa piuttosto giovane, ma promettente.

Il passato è stato archiviato. Un segno tangibile è rappresentato dai contratti scaduti e non rinnovati: addio a Montolivo, Bertolacci, José Mauri, rappresentanti di una “vecchia guardia” ormai definitivamente sparita, chiuso ogni contenzioso con Marco Fassone, cancellate le pendenze passate con l’Uefa rinunciando alla partecipazione alla prossima Europa League. Insomma, la bonifica è terminata. Ora – proprio come avviene quando si costruisce una casa – si parte dalle fondamenta con la speranza di innalzare presto un piano dopo l’altro.

Elliott non ha fatto grandi promesse, va riconosciuto. Ma i tifosi del Milan – si sa – sono di “bocca buona”. Di conseguenza, il club dovrà senz’altro provare a convincere della bontà del nuovo progetto, con qualche innesto qualitativamente valido. Krunic ed Hernandez non sono “nomi che scaldano”, ma certamente sono funzionali al gioco di Giampaolo. Il sogno Modric potrebbe realizzarsi solo di fronte ad una ferma volontà del giocatore di lasciare il Real Madrid e dietro l’aiuto sostanzioso di qualche sponsor, in grado di pagare parte dell’operazione. Ma è un sogno. Oggi non è giusto buttare fumo negli occhi dei tifosi, “scottati” dalla faraonica campagna acquisti di due anni fa e poi sull’orlo del baratro dodici mesi dopo. Razionalità e responsabilità sono i due dogmi che dovranno essere perseguiti da qui alla chiusura del mercato. Le voci si rincorreranno, ma non perdiamo di vista la linea tracciata da Ivan Gazidis il giorno dopo le dimissioni di Leonardo e Gattuso: “Dobbiamo crescere nel rispetto del Fair Play, prendendo giocatori che non siano top player ma che lo diventino qui”. E’ bene ricordarlo.

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