Le parole di Gazidis segnano la svolta, ma il Milan deve ancora crescere

È stata una settimana burrascosa. Ci si aspettava potesse esserlo e gli eventi non hanno fatto altro che confermare le attese. Esonero di Giampaolo, in confusione prima psicologica e poi tecnico-tattico e dentro Pioli, nonostante non fosse esattamente il primo della lista, ma questo è noto a tutti.

Il tifo rossonero non l’ha presa benissimo. Su Twitter l’hashtag #pioliout è arrivato nella top5 dei trending topic mondiale. L’obiettivo della “contestazione” social world wide, non era tuttavia il nuovo allenatore, bensì la società nel complesso, rea di aver floppato in modo evidente con la scelta di Giampaolo.

Difficile in effetti pensarla diversamente. E forse proprio per questa ragione, l’amministratore delegato Ivan Gazidis, sentendosi un po’ in difetto, ha con ogni probabilità esacerbato troppo il concetto di “salvataggio” operato dall’attuale proprietà. Ha sottolineato infatti che senza il subentro di Elliott, il Milan sarebbe fallito e finito in serie D, come dice Gazidis “già successo ad altre squadre”.

Pare un assunto forzato. Elliott a tutti gli effetti era creditore della proprietà precedente ed ha avuto tutti gli interessi a rilevarla a quei costi. Qualora non l’avesse rilevata comunque, sappiamo anche per cronache recenti, che vi erano altri acquirenti pronti a comprarne la totalità delle quote, per far un esempio citeremmo Commisso, attuale patron della Viola.

Pertanto, la chiave di lettura dell’ad sud africano, risulta un filo romanzata. Non vorremmo che il suo fosse un tentativo di distogliere l’attenzione dal suo operato, oggettivamente sotto le aspettative. Da quando è in carica non ha ancora integrato sponsorship significative e a volte latita anche dal punto di vista mediatico.

La squadra non girava e il mister è stato
sostituito
. Ma la governance di questo Milan è traballante e a corto di risultati nella stessa proporzione. In discussione sarebbe bene mettercisi assieme, perché se ancora siamo lontani dal tornare nelle top4, lo dobbiamo anche a queste lacune.

Impostazioni privacy