Proprio quando nessuno l’ha richiesto, ecco l’offerta di Li

Sportivamente parlando la stagione del Milan assomiglia sempre più ad una tragedia teatrale. Un allenatore esonerato già in ottobre, i risultati che stentano ad arrivare nonostante il discreto sin qui lavoro di Pioli e i giocatori che troppo spesso parlano male e a sproposito non appena ne hanno facoltà. Ogni riferimento a Piatek e Calhanoglu è tutt’altro che puramente casuale.

A questo triste scenario, nel quale sguazzano e banchettano in allegria giornali e media vari, mancava una un ulteriore tocco di fantasia e quindi ecco dal nulla spuntare Yonghong Li. Proprio lui come direbbe il buon vecchio Piccinini. Quel Li sparito per un anno e mezzo nel nulla, dopo aver ‘perso’ il diritto di proprietà del Milan per non aver pagato una rata da 32 milioni, dopo aver versato centinaia di milioni nei mesi precedenti, tra acquisto del club e un mercato faraonico, del quale paghiamo tutt’oggi le conseguenze, tecniche e disciplinari con l’UEFA.

Ed è attraverso Twitter che Mr Li ha fatto sapere di essere ancora tifoso del Milan, di essere preoccupato dell’andamento della squadra (lui è preoccupato! noi tifosi invece siamo sereni..!) e che presto avrebbe intenzione di contribuire in prima persona per far in modo che possano esservi migliorie.

Ora, non è per mancata riconoscenza, ma ci pare evidente che se c’è una uomo al mondo che possa aiutare la nostra causa, costui non risponda certo al nome di Li. Non sappiamo al momento quale possa essere la reale ragione di business che lo ha portato di nuovo a farsi vivo, però siamo piuttosto sicuri del fatto che come società calcistica potremmo volentieri farne a meno.

Ci sono già sufficienti problematiche da fronteggiare. Segniamo pochi gol, facciamo pochi punti, ci sono calciatori che non appaiono del tutto focalizzati sulle sorti del Diavolo ed altri che cambiano procuratore in vista di un rinnovo (meritato?) o di una partenza. L’intromissione di Li non ce la meritiamo. Presteremmo un altro fianco agli sfottò e direi che ne abbiamo già abbastanza.

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