Processo all’ AC Milan: sentenze di inizio stagione, ombre societarie, rigorista e razzista. Tutto qui? Popolo “sportivo e moralista”, potete far meglio

Dopo anni di anonimato e di sghignazzi si ritorna a parlare di Milan. Facile, starete pensando, siamo primi in classifica. Eh no cari i miei tifosi “ingenui”; si torna a parlare di Milan come imputato di un grande “processo mediatico iniziato lo scorso settembre.

I capi d’ accusa? I “pm” con chiarezza e dovizia di particolari, arringano zelanti da tutte le “tribune” social, tv e giornali con lo scopo di screditare un percorso e un risultato sportivo assolutamente immeritato a detta di molti. Sarà un processo lungo perché si sa, la giustizia in Italia ha i suoi tempi. L’abbiamo immaginato così:

“L’ imputato AC Milan chiede la parola. Ne ha facoltà”

“Vostro Onore vorrei spiegare a questa rispettabilissima e onoratissima aula di tribunale i fatti. Tutto ebbe inizio nel post lockdown alla ripresa del campionato. Giugno 2020. Ci descrivevano come società spaccata e forse era anche così. Un nuovo allenatore in procinto di essere annunciato, litigi nello spogliatoio con il nostro AD, dirigenza in bilico. Insomma un disastro. Poi succede qualcosa. Vinciamo tante partite, torna il sereno in società e clamorosamente viene confermato il nostro attuale allenatore. Dopo tante critiche ci aspettavamo un plauso e invece, al contrario, si critica il cambio di strategia.

Ma come? Ci hanno criticato perché si pensava al cambio. Non avviene per dare continuità al progetto e ci criticano ancora? È segno comunque di grande confusione – commentavano con saggezza gli addetti ai lavori. Il 3 agosto 2020 si chiude il campionato più tribolato della storia per le note vicende sanitarie. Lo chiudiamo con 41 punti Vostro Onore, 41 punti nel solo girone di ritorno. Imbattibilità e miglior squadra in termini di punti nel 2020. Tutte le tribune sportive hanno spento il nostro entusiasmo sentenziando che il percorso fatto è stato anomalo come anomalo è stato il campionato.

Però di anomalie non ne abbiamo lette nello stesso periodo quando si decantavano le lodi di una squadra che si accingeva a disputare una finale di coppa europea. Nonostante un torneo costretto a snaturarsi con partite secche giocate in una settimana senza il classico confronto tra andata e ritorno. Non vogliamo pensare che esistano anomalie di serie A e anomalie di serie B ma, forse, tutto questo è il legittimo entusiasmo patriottico per una squadra italiana che raggiunge una finale.

Ma le sentenze sul nostro conto non finiscono qui, Vostro Onore.

Alla vigilia della nuova stagione ci hanno messo in guardia: non pensate di ripetere i risultati del post lockdown. Analisti sportivi e addetti ai lavori all’unanimità ci hanno posizionato dietro 4 o 5 squadre per qualità di rosa.

E chi contesta. Il nostro obiettivo era ed è il quarto posto e proveremo a lottare fino alla fine per ottenerlo.

Ma le anomalie si sa, sono come il diavolo, fa le pentole e non i coperchi. Ancora un’anomalia tra la realtà sentenziata e quella di campo. 20 partite con qualche record stabilito e un’imbattibilità interrotta solo alla 16esima giornata. Come si fa a smontare e rendere più equi e razionali questi mesi che hanno del surreale?

Inizialmente la tesi più accreditata era semplice. Quando vi mancheranno quei 2 o 3 giocatori importanti – ci dicevano con fare sornione di chi sà e ne ha viste tante – inizierà il calo e tutto tornerà a quanto preventivato o sentenziato all’inizio. Mesi passati con 5, 6 o addirittura 7 calciatori contemporaneamente assenti eppure, Vostro Onore, non è cambiato nulla.

Serenità ed equilibrio potevano essere seriamente compromessi da un’inchiesta giornalistica sul vero proprietario dell’AC Milan. Vogliamo la verità, si urlava in quei giorni. Chi c’è dietro questo Fondo? Forse il tentativo di qualche manovra finanziaria illecita?

Ma come si fa ad essere di proprietà di un Fondo – ironizzando e con fare saccente ci dicevano – A quale futuro potete ambire?

Vostro Onore mentre erano attenti a puntarci il dito contro e a raccontarci la concreta possibilità di acquisti faraonici da parte di altri, ci spiegavano che il cambio di residenza di un notissimo fuoriclasse argentino era la madre di tutte le prove di una grandeur calcistica pronta ad irrompere. Cosa succede settimane dopo? Scopriamo mensilità pagate in ritardo e altre non ancora pagate. Un società in vendita e indovini a chi? Ad un Fondo. Quegli stessi Fondi che adesso fanno meno paura rispetto a qualche mese fa.

Si passa ad un’altra teoria. Perché non l’abbiamo fatto prima? Hanno pensato. Una vergogna ricevere 14 rigori in 20 partite. Effettivamente il dato balza all’ occhio ma la domanda è: vergognoso è aver assegnato gran parte dei 14 rigori pur essendo inesistenti? Giusto? Macchè.

Vostro Onore le risponderanno come rispondono anche a noi: dei 14 forse 1 o 2 non erano rigori, gli altri ci stanno. Quindi dov’è lo scandalo? Lo scandalo è che a voi li danno – ci dicono – mentre alle altre squadre no.

È per questo mi sono meritato l’appellativo di rigorista? Quindi l’imputato diventa chi riceve meritando? Non sarebbe più logico mettere sul banco degli imputati chi non dà a chi merita? Una strana giustizia.

E arriviamo a quest’ultima settimana. Ci stanno convincendo che in rosa abbiamo un pericoloso personaggio che è ancora a piede libero. Forse avremmo dovuto capirlo a fine novembre quando l’ha fatta franca dopo una pericolosissima gomitata a un suo avversario. Avrebbe meritato una pena esemplare – si diceva allora. Se non fosse che durante la stessa partita un nostro calciatore ha accidentalmente sfiorato il gomito di un avversario, perdendo addirittura un dente. Vostro Onore le gomitate si sa, sono come le anomalie, vanno a libera interpretazione.

Il razzismo no. Non deve aver cittadinanza o bandiera. Il razzismo va combattuto e condannato senza sé e senza ma. Proprio perché è argomento così serio, oserei dire, sacro che è intollerabile la caciara che si sta scatenando in questi giorni intorno ad una stucchevole retorica da moralismo 2.0 da parte di chi accuratamente nasconde la maglia della propria squadra sotto un bel maglione in cashmere.

Vostro Onore sarà lei a comminare la pena giusta ed equa alle frasi “Chiama tua mamma, vai a fare i tuoi riti voodoo di me…, piccolo asino” – oppure – “F…. tu e tua moglie. Str….. Vuoi parlare di tua madre? Figlio di p…….” –  e ancora – “Ti sparo in testa”.

Ci risparmino la morale i commentatori seriali da tastiera fino all’ italica intellighentia.

Ricordo che l’art. 28 del Codice di Giustizia Sportiva recita così: Costituisce comportamento discriminatorio ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporta offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine anche etnica, condizione personale o sociale…

A questo punto molti si chiedono se, da credenti, non siano legittimati a sentirsi gravemente offesi sentendo chiamare porco qualcuno lassù a cui si crede tanto. E magari sentirlo giustificare da qualcuno come un’abitudine o un intercalare, non sia molto più offensivo delle 2 giornate comminate come fosse un fallo da ultimo uomo qualunque.

Chiudo Vostro Onore ricordando a chi chiede la testa di questo pericoloso criminale in nome di una giustizia etica e morale che qualche giorno fa è passato quasi nel silenzio l’aver dato della escort alla moglie dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’ America da parte di un noto giornalista in diretta tv. Già, è solo una battuta di dubbio gusto che poteva evitare.

E infine eravamo tutti in piazza a festeggiare domenica 9 luglio 2006 per un mondiale vinto anche grazie a “gentili frasi di apprezzamento su mamma e sorella” rivolte da un nostro calciatore ad un nostro avversario causando una sua violenta reazione ed espulsione. Divenne eroe nazionale”.

Il giorno della “sentenza” arriverà e alla frase: “l’imputato in piedi, entra la Corte”, siamo sicuri che a doversi alzare sarà l’ AC Milan?

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