Milan, testa libera ma per la Champions servono: approccio migliore, più costanza e i gol di Bacca e Niang

Difficile non sorridere guardando la classifica e pensando che il Milan, nonostante debba ancora recuperare una giornata (Bologna), sia già a +7 rispetto alla fine dello scorso girone di andata. Una plusvalenza che vale un teorico terzo posto in solitaria, se poi si vincerà al Dall’Ara. Ma Montella è il primo a sapere che questa squadra, al di là dell’ottimo campionato e della Supercoppa alzata a Doha, possiede un buon margine di miglioramento da sviluppare in diversi aspetti: condizione essenziale per un ruolo da protagonista per la volata europea in piena corsa.

Sotto l’aspetto mentale, difficile chiedere di più: consapevolezza dei propri mezzi e grande autostima sono evidenti. Si sono vinte gare che nei 2-3 anni precedenti non si vincevano o dalle quali non si usciva indenni, dato di fatto, eppure non basta. Per arrampicarsi alla Champions sere un ulteriore salto di qualità, specie nell’approccio iniziale: occorre elevare il rendimento e l’intensità dei primi tempi, analizza La Gazzetta dello Sport, perché capiteranno volte in cui la sola ripresa non sarà sufficiente. Il “piano” è grossomodo sempre lo stesso: avvio in sordina, sfogo degli avversari e poi dal 60’ in poi l’urto offensivo. Ma non parliamo di scienza esatta, anzi, e soprattutto non è così disdicevole cercare di chiudere i giochi in fretta. Da questo dettaglio importante dipende la continuità: i rossoneri devono togliere quelle lunghe pause che puntualmente si osservano ogni settimana: i giocatori decisivi si accendo a intermittenza e non si riesce a risolvere il difetto. Il problema è anche il calcio espresso: in rosa mancano dei “tessitori”, in campo la capacità di comandare davvero sull’avversario; molto meglio, invece, quando si parla di incursioni e contropiedi. Una soluzione sarebbe, forse, il cambio di modulo, senza abbandonare il 4-3-3 ma studiando delle necessarie alternative a ciò che ormai è abbastanza noto: magari un 4-2-3-1 (con il Cagliari, nel finale, si è visto un interessante 4-2-4).

Bacca-NiangServono i recuperi a pieno di Bacca e Niang, lontani dal top della forma e del rendimento: dai nove gol, insieme, nelle prime 8 partite, si è passati a uno in 3 mesi. Riacquistare tale potenziale in attacco varrebbe quasi come un doppio colpo nel mercato di gennaio. Infine, la cessione societaria. L’allenatore è stato bravissimo a isolare e isolarsi, però è chiaro che quando si supererà il closing si leveranno diverse incertezze attorno all’ambiente.

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