Doppio AD=doppio compleanno. E tanti auguri, per il bene del Milan

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee prima di intraprendere l’attuale strada di Food&Beverage Manager a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter.

Quarant’anni. Un tempo giovane, nella vita. Un tempo infinito, nello sport. Otto lustri, per dirla in un altro modo, che parlando di calcio possono valere altrettanti cicli. Quaranta sono gli anni che separano Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. Per entrambi oggi è il giorno del compleanno. Per entrambi il traguardo è un cifra tonda tonda: 70 per Galliani, 30 per Barbara. Che scherzi, il destino…

I due amministratori delegati arrivano al fatidico giorno con una relativa serenità, se pensiamo a tutto quel che è successo negli ultimi dodici mesi. Anche meno, per la verità. E allora facciamo un passo indietro per provare a farne uno in avanti. Per il bene del popolo rossonero che troppo ha pagato sulla propria pelle.

Barbara Berlusconi è notoriamente una tosta. Una con la “testa dura” come il padre. Come ha tenuto più volte a specificare proprio il Cavaliere, compiacendosi per il carattere pragmatico della primogenita del matrimonio con Veronica Lario. Barbara si è proposta per il Milan e ha sposato in toto la causa. Ha tirato fuori pubblicamente le “magagne” con un comunicato passato alla storia del club (e non solo). Ha ottenuto il posto da amministratrice delegata, ma soprattutto la totale fiducia sul fronte del rilancio dell’immagine Milan sotto il profilo commerciale. Impresa ardua, ma non certo da far scoraggiare la giovane Berlusconi, abile a mettere in difficoltà un apparato che, pur funzionante e vincente, mostrava la ruggine del tempo che scorre. Ed ecco allora, al netto degli affondi su Adriano Galliani, il progetto (realizzato) di Casa Milan e quello (in cantiere) del nuovo stadio. Almeno per quel che è dato sapere. Già, perchè c’è da scommettere che l’impegno sia esteso a 360 gradi, in giro per il mondo, e che presto ne scopriremo i contorni.

Adriano Galliani, invece, arriva alla settantesima candelina (anni ben portati) dopo aver accarezzato l’idea di abbandonare la nave Milan lo scorso dicembre. Ma, dalla sua, la divisione dei ruoli con Barbara ha portato una netta distinzione delle responsabilità. Una vera e propria arma a doppio taglio. Va bene, infatti, andare tutti a braccetto ora che il puzzle della squadra è in fase di ricomposizione. Ma cosa accadrà quando qualche acquisto non si rivelerà azzeccato o, peggio ancora, quando i risultati sul campo tarderanno ad arrivare? O, al contrario, quale peso potrà giustamente rivendicare il buon Adriano se le scelte sul piano tecnico si confermeranno azzeccate. Diciamo che il compleanno di Galliani, in questo senso, si presenta più ricco di incognite, ma col punto saldo del rapporto di consolidatissima fiducia e amicizia con Silvio Berlusconi. Non dimentichiamo che l’approdo di Filippo Inzaghi sulla panchina rossonera è opera di Galliani in versione Penelope: una tela imbastita il 13 maggio 2012, giorno dell’addio di Superpippo al calcio giocato con rete segnata in Milan-Novara.

Barbara e Galliani ora vanno d’accordo. O, almeno, devono andare d’accordo. Perchè lo vuole il Presidente. Perchè oggi è l’unica cosa possibile da fare per il bene del Milan. E i tifosi, quelli che acquistano abbonamenti e biglietti, come magliette e gadgets, visitano Mondo Milan, pranzano e cenano a Cucina Milanello, criticano Barbara e Galliani come Balotelli e Muntari, auspicano un nuovo corso o il ritorno in prima linea di Silvio Berlusconi, hanno diritto ad una tregua duratura. Saranno i primi, cari amministratori delegati, ad augurarvi altri cento di questi giorni.

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