È già il Milan di Inzaghi: cinismo e cattiveria mettono k.o. la Lazio

La stagione è iniziata solo da 90 minuti, ma si può già dire che questo Milan somiglia al suo allenatore, Pippo Inzaghi. Come riportato dal Corriere dello Sport, ieri a San Siro la Lazio di Pioli si è dovuta arrendere all’astuzia, alla rabbia ed al modo di giocare all’italiana del nuovo tecnico rossonero: stesso modulo per entrambe le formazioni, ma interpretazione totalmente differente.

Inzaghi, conscio di non aver a disposizione uomini per comandare il gioco dal 1° al 90° minuto, ha messo in campo una squadra che ha saputo attendere e colpire la Lazio quando questa si rendeva vulnerabile. Il Milan poteva affondare il colpo già dopo pochi minuti se il guardialinee non avesse fermato uno scatenato El Shaarawy per dubbia posizione di fuorigioco. Ma dopo soli due giri di lancette, il Faraone mette la sua griffe sul match: delizioso tocco sotto per superare De Vrji (miglior difensore del Mondiale brasiliano) in velocità e, da posizione defilata, tocco d’esterno per pescare Honda tutto solo in area. Il giapponese deposita la palla tra le gambe di Berisha e fa 1-0. Prima vera occasione della ripresa e Diavolo subito sul 2-0: Abate supera Radu in velocità e crossa al centro, dove Muntari è bravissimo a prendere d’infilata l’intera difesa biancoceleste. Passano 8′ e gli uomini di Inzaghi trovano il 3-0: Menez realizza il rigore ottenuto dal francese stesso per esser stato atterrato in area da De Vriji. Pioli sceglie così di sostituire entrambi gli attaccanti, quindi fuori Klose e Keita per Djordjevic e Felipe Anderson. Al 67′ la Lazio  trova l’1-3 con l’autogol di Alex, sfortunato nel deviare nella propria porta un cross di Candreva. Nei minuti finali sono i capitolini ad avere le più nitide occasioni da gol. Al 94′ Candreva, dagli 11 metri, ha l’occasione per accorciare ulteriormente le distanze, ma Diego Lopez completa la festa milanista intercettando la conclusione del nazionale azzurro.

La maggior qualità della Lazio battuta dalla voglia e dalla cattiveria del Milan. Il comandamento di Inzaghi miete la sua prima vittima.

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