2004, la rimonta perfetta: Milan-Inter 3-2

Sabato 21 febbraio 2004. Potrebbe essere una delle tante sere di un febbraio qualunque, se non fosse che si gioca il derby della Madonnina. E se sei un assiduo tifoso rossonero non puoi averlo dimenticato, quel derby. Perché quando Galliani, il giorno dopo, dichiarerà di essersi sentito male al 3-2 di Seedorf, tu non potrai fare altro che ringraziare Dio per essere nato milanista, tifoso di una squadra capace di andare in bambola nel primo tempo, ma in grado di scatenarsi nella ripresa con 3 eroi: Tomasson, Kakà e Seedorf. Il tutto per l’ennesima disperazione nerazzurra.

Il Milan capolista, quel Milan fatto dai Maldini, dai novelli Kakà e dagli Shevchenko, affronta un’Inter autrice dell’ennesima stagione fallimentare. Ma il derby, si sa, non ha mai favoriti. Ed è così che il futuro 17° scudetto deve anche passare per la sfida di ritorno con i nerazzurri, gara assolutamente da vincere per tenere dietro, a una distanza di sicurezza, la Roma di Fabio Capello. Con la presunzione in testa, però, come capita talvolta al Milan del Conte Max, gli uomini di Ancelotti scendono in campo con la sufficienza della provinciale, di certo non aiutati da una dea bendata assolutamente favorevole ai nerazzurri. Tant’è che prima Stankovic da calcio d’angolo e poi Cristiano Zanetti, con la gradita collaborazione di Kaladze, ci mandano all’intervallo sotto di due gol, ignari di ciò che sarebbe successo al rientro dagli spogliatoi.

Il Diavolo, infatti, magicamente si risveglia: all’11’ Tomasson mette lo zampino su un tiro ribattuto da Toldo, quindi Kakà, un minuto più tardi, riconquista palla a centrocampo, corre, corre, corre, arriva al limite dell’area e sferra un destro chirurgico nell’angolino basso: è l’incredibile, pazzesco 2-2. Gli undici di Zaccheroni sono a terra e i tifosi rossoneri sugli spalti non posso che pensare alla posta piena. E fanno bene a crederci: a 5′ dalla fine, infatti, Effetto Serra Seedorf (uno dei nomignoli più famosi di Carlo Pellegatti, ndr) fa partire da 35 metri uno di quei tiri che “devono entrare”, per definizione. E quel bolide, carico d’effetto, entra. La San Siro rossonera viene giù, i tifosi esplodono e il derby ci torna in mano.

Gli ultimi, infiniti minuti passano in un lento crescendo di emozione e di paura. Il “te l’avevo detto” di Pellegatti al gol di Seedorf ce lo ricorderemo per molto, molto tempo. Forse per sempre. Il Milan, così, vola a +7 sulla Roma grazie a quel derby, una tappa fondamentale verso l’avvicinamento a quello scudetto. E, come 7 anni fa, il derby del 2 aprile, giocato ancora di sabato, può essere ugualmente decisivo, o forse di più. Con una sola differenza: allora si distanziava la Roma, oggi distanzieremmo proprio loro.

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