Eto’o, un leone a Milano

Il leone è l’animale per eccellenza, il re della foresta. Forte, fiero e coraggioso. Tutte queste sono qualità che riferendoci all’ambito calcistico possiamo ritrovare con immediata evidenza in un giocatore: Samuel Eto’o, attaccante dell’Inter.

Il camerunense, dopo aver vinto tutto col Barcellona, si è trasferito in Italia appena un anno e mezzo fa riuscendo immediatamente a dimostrare la sua grandezza, in tanti modi.

Nel primo anno di Inter durante il regno di Mourinho infatti Samuel, da sempre abituato a realizzare valanghe di reti (ben duecento tra Leganes, Maiorca e Barcellona in dieci anni di carriera ndr),  dando prova di grande umiltà si è piegato alle esigenze del suo allenatore trasformandosi praticamente in terzino nel 4231 solido e compatto della compagine nerazzurra, mortificando in qualche modo le sue doti realizzative ma rivelandosi fondamentale nella splendida cavalcata della squadra capace di vincere nella stessa annata Champions League, Campionato e Coppa Italia.

Dopo l’addio di Mourinho sia con Benitez che col nuovo allenatore Leonardo, complici anche i problemi fisici del bomber principe della squadra Diego Milito, Eto’o è tornato ad essere il punto di riferimento offensivo della sua squadra riuscendo a suon di gol (ben trenta fino a questo momento in tutte le competizioni ndr) a tenerla a galla nei momenti difficili.

Anche ieri in quel di Monaco nel ritorno degli ottavi di finale di Champions contro il Bayern, il camerunense ha dato ulteriore prova della sua classe e del suo valore trascinando letteralmente i suoi compagni alla qualificazione ai quarti con una rete e ben due assist, per Sneijder e Pandev.

L’Inter a due mesi dalla fine della stagione grazie soprattutto al suo contributo nonostante tanti periodi negativi, è ancora in corsa per confermarsi su tutti i fronti. E’ una squadra viva e dal grande cuore con dalla sua un leone che ruggisce come non mai.

Gennaro De Stefano

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