La storia di…Riganò

Che bella la parabola calcistica di questo giocatore. Una storia atipica di un ragazzo che davvero si è fatto le “ossa”. Basti pensare che fino a 25 anni era un muratore e faceva la spola tra il lavoro e il campo da gioco. La serie A forse a stento la vedeva in televisione e mai avrebbe immaginato un giorno di giocarci e di segnare.

 Dopo una lunga gavetta raggiunge la serie B, ma poi la abbandona infatti nel 2002 riceve una chiamata da Firenze, non può dire no. La squadra viola milita in serie C2 e lui a suon di goal la riporta in A. La storia d’amore finisce e torna a Messina in Sicilia, la sua terra nativa. Lì fa la migliore stagione della sua vita: 19 goal in 27 partite, titolo di capocannoniere sfiorato. Poi si perde, non riesce a ripetersi e dopo un esperienza in Spagna decide di abbandonare il calcio o meglio inizia una nuova vita da calciatore.

 Oggi gioca in un stadietto nella periferia di Firenze, nella squadra San Frediano Rondinella, la seconda società di Firenze che ormai milita in promozione. Sembra un ragazzotto, alto, robusto con la solita barba incolta .Vederlo giocare con compagni così giovani fa quasi  impressione, ed è meraviglioso mentre gli dà consigli e gioca divertendosi con loro. Ti domandi che ci faccia uno come lui lì. Dice che la sua è stata una scelta di cuore, ama Firenze, i soldi non gli interessano, ora ha voglia solo di giocare felice

E allora buona fortuna Christian, continua a segnare e come direbbero i tuoi tifosi “Dio perdona Riga…nò”

Francesco Fiordoro

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