Classifica perpetua di serie A: la Juve sempre in testa per punti all-time

La Juventus chiuderà un’altra stagione in testa alla classifica di serie A. I tifosi bianconeri potrebbero prendere questa affermazione come una provocazione, considerando l’immenso distacco che ci separa dal Milan capolista, a sole cinque giornate dalla fine del campionato 2010/2011. Ma in tempi di vacche magre è bene trovare qualche consolazione, e i supporter juventini per questa eventualità possono sempre rivolgersi alla gloriosa storia del club torinese.

La graduatoria di cui ci occupiamo è la classifica perpetua del campionato di serie A. Si tratta di una super-tabella che tiene conto dei punti totalizzati da tutti i club che hanno disputato almeno una stagione nella massima serie dal momento della sua istituzione nel 1929 fino ad oggi. Gli statistici che la compilano escludono dal computo solo il campionato 1945/46, perché giocato con una formula particolare che prevedeva la divisione delle squadre in due gironi.

La Juventus guida da tempo immemore la classifica perpetua di serie A. Oggi, tuttavia, dopo i disastri di calciopoli e del post-calciopoli, la leadership bianconera è messa per la prima volta a rischio. Ad insidiarla è l’Inter, che incombe sempre più minacciosa sul primo posto. Difficile che il sorpasso possa avvenire quest’anno, ma se le cose non cambiano nel corso del 2011/2012 la Juve potrebbe perdere il primato.

Vediamo la classifica perpetua nel dettaglio. In realtà ne esistono diverse versioni. La più diffusa è quella che conteggia i punteggi reali, ovvero i due punti per vittoria fino al 1993/1994 e i tre punti dal 1994/1995 in poi. In questa classifica la Juventus ad oggi ha 3677 punti. L’Inter segue a ruota con 3669. Più staccati Milan (3505) e Roma (3166). Chiude il gruppo la Pistoiese con 16 punti conquistati in una sola stagione di serie A nel 1980/81.

Questa formula della classifica perpetua viene però contestata da molti perché avvantaggia le squadre che – come l’Inter – hanno ottenuto una buona parte dei loro successi quando il sistema era già passato dai due ai tre punti in palio per vittoria. Esistono dunque altre due versioni della graduatoria, che assegnano rispettivamente due o tre punti per ogni risultato positivo, indipendentemente dal fatto che esso sia stato ottenuto prima o dopo il 1994/95. In questi casi, il primato della Juventus è molto più saldo. Nella classifica perpetua a due punti per ogni vittoria, la Vecchia Signora comanda con 3445 punti, mentre l’Inter ne totalizza solo 3340. Il divario si ampia ulteriormente nella classifica da tre punti a vittoria, che vede i bianconeri a 4802 punti, contro i 4639 dei nerazzurri. Da segnalare che quest’ultima proiezione registra un sovvertimento in coda alla graduatoria, dove la Pistoiese scavalca il Treviso relegandolo all’ultimo posto.

C’è infine da rilevare un ultimo punto. Tutte le elaborazioni della classifica perpetua che vi abbiamo proposto non tengono in considerazione i 91 punti conquistati dalla Juventus nell’anno 2005/06, alla vigilia di calciopoli. Su questa interpretazione però non c’è accordo tra gli statistici. Alcuni, infatti, affermano che quel lauto bottino andrebbe conteggiato nel totale. La giustizia sportiva, infatti, si sarebbe limitata a revocare lo scudetto alla Juve e retrocedere la squadra in serie B, senza togliergli però i punti conquistati sul campo. Inutile dire che, secondo questa tesi, la leadership bianconera sarebbe assai meno in pericolo.

Insomma, in una serie A sempre coacervo di discussioni e polemiche, anche attorno alla classifica perpetua non potevano che esserci contestazioni. La Juventus ha solo un modo per mettere d’accordo tutti: tornare a vincere. Per mantenere la testa nella classifica perpetua di serie A. E tornare a conquistarla in un’altra classifica, ben più importante.

Marco Billeci

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