Dall’Azteca al San Paolo

Era il 17 giugno del 1970 quando l’Italia trascorse una delle sue notti, calcisticamente parlando, indimenticabili. Quel giorno allo stadio Azteca di Città del Messico si giocò la semifinale della nona edizione dei Mondiali di calcio che, proprio in Messico, vide il passaggio di testimone dalla Coppa Rimet all’attuale trofeo. La gara si mise subito bene per gli azzurri di Valcareggi che passarono in vantaggio con un gol di Boninsegna. L’Italia riuscì a mantenere il vantaggio fino al 92’ quando Schnellinger riuscì a battere Zoff portando la gara ai supplementari. Nei primi minuti del primo tempo supplementare i tedeschi passarono in vantaggio con Muller, ma gli azzurri riuscirono a mantenere la calma e riportare il punteggio in parità grazie a Burgnich. Allo scadere del primo tempo supplementare Riva riportò nuovamente l’Italia in vantaggio che, però, non riuscì a mantenere, permettendo a Muller di siglare il 3-3. Quando ormai la gara aveva stregato, per la sua bellezza, l’intero mondo, a far sognare una nazione intera ci pensò Gianni Rivera, subentrato nella famosa staffetta a Mazzola, che con un piatto insaccò il definitivo 4-3. Quella emozionante sfida fu definita la “Partita del Secolo”.

La quasi totalità di chi scrive su questo sito ha potuto vedere quell’emozionante gara solo grazie alle migliaia di repliche offerte e dalle opere sia cinematografiche che teatrali che l’hanno accompagnata in questi anni.

Ma domenica 3 aprile 2011 quella splendida magia fatta di gioie, delusioni ed emozioni è stata rivissuta dal popolo partenopeo. Allo stadio San Paolo di Napoli andava in scena la 31esima giornata di campionato che vedeva il Napoli affrontare la Lazio. Un San Paolo che, come il suo simile in Messico, era pieno in ogni angolo. Ma se per gli uomini di Valcareggi la gara si mise sui binari giusti per quasi 90 minuti, per gli uomini di Reja i primi 45 sono stati un dramma. I biancocelesti guidati dall’ex Reja chiudono il primo tempo in vantaggio per 2 reti a 0 dominando un Napoli svogliato e impreciso. Nella ripresa, però, succede di tutto. Nel giro di due minuti il Napoli prima accorcia le distanze con Dossena e poi pareggia con Cavani. Lo stadio si riempie di un boato enorme fatto di 60.000 ugole che urlano la propria gioia. Ma dopo poco la gioia viene stroncata brutalmente da un autogol di Aronica che riporta i laziali in vantaggio. In quel momento il pubblico presente allo stadio e quello attaccato ad ogni mezzo elettronico che trasmette la gara entrano in uno stato di angoscia e di delusione. Ma così come successe 41 anni fa c’erano ancora tante emozioni da vivere. Prima il rigore del 3-3 segnato da Cavani e poi il definitivo 4-3 con un pallonetto splendido, ancora di Cavani, fanno impazzire i tifosi del Napoli. Il pubblico presente sugli spalti del San Paolo si unisce in un unico abbraccio per festeggiare una squadra che non molla mai e che crede nella vittoria fino alla fine. Un popolo che rimane sulle tribune ad omaggiare la propria squadra del cuore cantando uno dei testi più conosciuti al mondo e che rinuncerebbe al pranzo domenicale per rimanere lì a sognare.

E così come si colorarono con il tricolore le strade di Napoli dopo il fischio di chiusura di Italia- Germania, così ieri le stesse strade si sono popolate e colorate di azzurro quando l’arbitro Banti ha messo il punto ad una meravigliosa partita.

Napoli – Lazio non sarà definita la “partita del secolo” ma sicuramente rimarrà per molto tempo negli occhi di tutti noi.

Roberto Longobardi

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