
La prima sfida (sabato 16 aprile, ndr) deciderà le sorti di una Liga che sembra già segnata. Il Barcellona è a + 8. Una vittoria al Bernabeu non solo metterebbe la parola fine al campionato ma comporterebbe un ulteriore vantaggio psicologico per i blaugrana, reduci da cinque vittorie consecutive negli ultimi cinque scontri diretti.
Il 20, a Valencia, si assegna il primo titolo. Dopo 21 anni El Clasico ritorna ad essere la finale della Coppa del Re. Gara secca con tutte le implicazioni tecniche e mentali che comporta. Mourinho potrà infatti preparare la partita senza l’ansia della remuntada in campionato, magari aspettando il Barça per ripartire in contropiede.
Il piatto forte verrà servito a cavallo tra aprile e maggio. Champions League: Semifinali. Due partite per decidere chi andrà a giocarsi la finale di Wembley da favorita.
Il doppio confronto si traduce sempre in una partita a scacchi tra i due allenatori, che nella fattispecie sono anche i migliori del mondo. Una partita lunga 180 minuti.
Mourinho nella scorsa, trionfale, stagione nerazzurra visse una situazione simile. Asfaltato dal Barcellona al Camp Nou in novembre, fu in grado di ricompattare la squadra preparandola al meglio per la doppia sfida di semifinale; vinta grazie ad una superba partita a San Siro, seguita da un catenaccio in puro stile tricolore nella gara disputata in catalogna..
Attesa e incertezza. Il Barça parte, ovviamente, coi favori del pronostico. I precedenti, il valore tecnico e il vantaggio psicologico sono fattori che propendono tutti dalla parte blaugrana.
Manca poco, solo tre giorni. Tutti sul divano a gustarsi uno spettacolo che si preannuncia epocale.
Fabio Piscopo