Ibra, primo anno da “profondo rosso”

Tranquilli, non è una recensione di un film horror-calcistico, semplicemente è ciò che accade a Ibrahimovic quando indossa la maglia di una grande italiana al primo anno.  Appare chiaro ormai che il campione svedese stia subendo un ritorno di fiamma nei confronti dei suoi “ mal di pancia” che tanto celebre lo hanno reso sull’ altra sponda del naviglio. Il numero 11 rossonero dopo essersi procurato un cartellino rosso gratuito contro il Bari a seguito di un “leggero cazzotto” rifilato a Rossi, ha pensato bene, appena rientrato dalle due giornate di squalifica rimediate, di offendere violentemente l’assistente (la tesi dell’autoriferimento non regge molto) e di portarsi a casa altre tre giornate di “riposo” forzato. Certo è che perdere il gigante proprio nelle partite contro le “piccole”, che tenderanno a chiudersi, senza lasciare gli spazi che ha lasciato l’inter per intenderci, non permette ad Allegri di fare salti di gioia.

Zlatan, comunque, non è nuovo a queste misere prove, dal punto di vista caratteriale, nel primo anno di militanza in una squadra italiana. Ibrahimovic arriva per la prima volta in Italia nel 2004/2005, nella Juventus pre calciopoli e, dal punto di vista realizzativo, non è una brutta annata con 35 partite giocate e 16 gol segnati, tuttavia, sul piano comportamentale il giocatore dimostra di essere facile all’ira rifilando un pestone a Cordoba e la testata a Mihajlovic in Juventus Inter del 20 Aprile 2005. Nel primo anno di Inter la situazione non migliora, Zlatan si dimostra sempre decisivo in zona gol, 15 reti e 5 assist, quanto in zona disciplinare, accumulando la bellezza di 4 ammonizioni e due espulsioni all’undicesima ed alla diciassettesima giornata contro Parma e Lazio. Il record di sanzioni disciplinari, tuttavia, l’attaccante di Malmö lo fa segnalare in questa stagione con il Milan, collezionando, e siamo ancora alla 32° giornata, ben 2 espulsioni e 6 ammonizioni, che contrastano con i 14 gol e gli 11 assist.

Altra statistica curiosa capace di accomunare il primo anno al Milan ed il primo all’Inter è l’errore dal dischetto in occasione  del primo rigore tirato: con l’Inter nella stagione 2006/2007 Ibrahimovic tirò il rigore contro la Roma alla terza giornata, sbagliandolo , e l’Inter perse la partita 1 a 0. Nel Milan Ibra  calciò dagli undici metri contro il Cesena alla seconda di campionato sbagliandolo, e la squadra di Allegri perse per 2 a 0.

Alla luce di quanto affermato sembrerebbe che Ibrahimovic non stia vivendo una stagione particolarmente nervosa ma soltanto leggermente al di sopra della sua media, inoltre il campione pur comportandosi in maniera, a volte, sconsiderata ha portato Juve, nel 2005 poi revocato, e Inter, nel 2007, a vincere il titolo nazionale. Facendo i debiti scongiuri, vista così, l’annata disciplinare di Ibra, sembra assumere un gusto decisamente più dolce.

 

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