Il nostro (T)asso nella manica

Una storia che dura da anni, una vita sempre legata allo stesso simbolo, un cuore che si colora di rosso e nero e che batte solo per il Milan. Mauro Tassotti, formidabile atleta che ha potuto giocare e vincere sul campo, circondato da allenatori storici e vincenti come Liedholm, Sacchi e Capello, per poi continuare, sempre nello stesso ambiente, in veste di direttore tecnico e di allenatore. Rossonero serio, sicuro e vincente.

Al Milan dal 1980, una carriera calcistica bella e completa, condivisa con tanti altri campioni che sono entrati a far parte della storia di questo club, come Costacurta, Baresi e Maldini. Una garanzia che correva convinta lungo la fascia destra, una spinta costante e una spina nel fianco per gli avversari. Gesti che lo hanno fatto grande, che sono rimasti negli occhi di tutti e che hanno convinto a puntare su di lui, con altri ruoli e in differenti circostanze, per un futuro garantito e migliore. Il suo ritiro dal calcio giocato è datato 1 giugno 1997, ma la sua permanenza in rossonero non si è mai conclusa e continua tutt’oggi.

La sua seconda ” vita ” con il Milan inizia con la Primavera, guidata dal 1997 al 2001 e con la quale ha vinto due tornei di Viareggio. Poco dopo, ecco la svolta, la chiamata che aspettava, la prima squadra rossonera. Subentra a Zaccheroni, accanto a Cesare Maldini e in veste di direttore tecnico. Nella stagione successiva si forma il binomio con Ancelotti, 8 stagioni dove si è potuto vedere, sentire e capire il vero Tasso allenatore, in aiuto ad una squadra che ha vinto tutto e in pochi anni. Dopo Ancelotti ha avuto la possibilità di gestire e condurre la tournè rossonera in Usa e Canada, nell’estate del 2010.

A partire dal luglio scorso il suo ” patto con il diavolo ” è continuato con Allegri, un rapporto partito bene e che sta portando vittorie e forse, ben presto, anche trionfi. Una figura che è stata e resta determinante all’interno del Milan, un lavoro adatto a lui che esegue in maniera attenata, studiata e scrupolosa. Un ruolo silenzioso e in ombra ma che rimane prezioso ed efficace. Poche parole alla stampa ma consigli utili ai giocatori e soprattutto agli allenatori al suo fianco, un aiuto sincero e piacevole che è servito moltissimo e che non dovrà essere dimenticato. 428 partite giocate nel Milan, 17 stagioni complessive con la maglia rossonera, andando a segno in 10 occasioni.

Da allenatore ha vinto due Champions League, due Supercoppe europee, un Mondiale per club, un campionato, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Numeri importanti che potranno aumentare, ce lo auguriamo, nei prossimi anni. Segno di un grande uomo che si è sempre dedicato al Milan, come prima e unica priorità.

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