Sessantacinque campionati di serie A: due scudetti vinti e dodici piazzamenti tra le prime tre. Questa è la storia del Napoli. Una storia di cui, al termine della stagione in corso, si potrebbero scrivere nuove e interessanti pagine.
E’ dall’anno dell’ultimo scudetto (1989-90) che gli azzurri non finiscono sul “podio” della massima serie. Un risultato prestigioso che, in passato, è arrivato al termine di rimonte esaltanti o di delusioni cocenti.
LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI – Stagione 1933-34, il Napoli di Attila Sallustro e di Antonio Vojak, dopo un sensazionale girone di ritorno, chiude terzo dietro a Juventus e Ambrosiana. Il piazzamento vale la prima storica qualificazione alla Coppa Mitropa, massimo torneo continentale dell’epoca.
GLI ANNI 60 – Estate 1965, Achille Lauro festeggia il ritorno in A con gli acquisti di Sivori e Altafini, due gioielli di indiscusso valore ma già avanti con gli anni. A pensarci bene è un po’ l’opposto della strategia scelta oggi dal presidente De Laurentiis. Ad ogni modo l’investimento funziona e il Napoli, guidato in panchina da Bruno Pesaola, si rivela una squadra tosta e piena di talento.
GLI SCUDETTI MANCATI – Con l’avvento della presidenza Ferlaino il Napoli rischia in più occasioni di far suo lo scudetto. Ogni volta, però, qualcosa non va per il verso giusto.
Il 1970-71 è l’anno dell’arrivo di Sormani. Gli azzurri balzano in vetta alla classifica sotto Natale ma poi perdono, tra le polemiche, lo scontro diretto con l’Inter a San Siro. E’ la partita delle pressioni di Sandro Mazzola all’arbitro Gonnella alla fine del primo tempo. Quella stagione si conclude con un amaro terzo posto. Tre anni dopo (1973-74) il Napoli di Clerici e Braglia parte fortissimo ma deve arrendersi , con il passare delle giornate, di fronte alla cavalcata della prima Lazio scudettata della storia. Anche in questo caso gli azzurri finiscono terzi.
Il 1974-75 è l’anno di “core ingrato” Altafini. I partenopei, guidati da Vinicio, disputano una stagione incredibile, sempre in attacco, sempre a dar spettacolo. Ma lo scontro diretto con la Juventus viene deciso, nei minuti finali, proprio da un gol dell’ex attaccante azzurro. Per la matematica i giochi restano aperti fino all’ultima giornata ma, nei novanta minuti decisivi, i bianconeri non faticano a battere il L.R.Vicenza e a far proprio il tricolore.
ARRIVA DIEGO – Il 1985-86 è il secondo anno di Maradona con la camiseta del Napoli. Gli azzurri, presi per mano da Diego, battono la Juventus al San Paolo e chiudono al secondo posto, proprio dietro i bianconeri, il girone d’andata. Il ritorno non è dello stesso tenore e così anche la Roma sorpassa il Napoli che chiude, ancora una volta terzo.
L’ULTIMO SUSSULTO – Per trovare un Napoli tra le prime tre a sei giornate dal termine del campionato bisogna risalire al 1991-92. Gli azzurri, guidati da Claudio Ranieri, sono spinti in campo da Careca e Zola. Troppo distanti sono, però, il Milan e la Juventus. La rimonta è impossibile e il Napoli chiude quarto, sopravanzato anche dal Torino.
Fabio Forlano