Napoli-Udinese 1-2, Denis sveglia il Napoli dal sogno tricolore

Quando all’88 minuto Cavani si appresta a calciare il calcio di rigore sotto lo 0-2, noi tutti abbiamo sognato ad occhi aperti alla nuova impresa. Il nervosismo, la tensione e la provocazione non hanno lasciato spazio al piccolo miracolo azzurro. Handonovic para il suo quinto rigore su sette, El Matador sbaglia per la prima volta. L’applauso finale del San Paolo è il giusto tributo per chi ha lottato fino al 95’, ma quella parola che tutti fino adesso non hanno mai voluto pronunciare, ha demonizzato un po’ l’entusiasmo della brigata Mazzarri.

Nella sua vendetta personale German Denis punge il suo ex pubblico e consegna di fatto mezzo scudetto al Milan. L’Udinese è stata concreta in difesa e nei raddoppi che hanno tappato le dinamiche degli esterni laterali azzurri; pratica nelle ripartenze e nelle azioni chiavi della partita. In assenza dei due folletti di Guidolin emerge Inler: fa la differenza a centrocampo, crea verticalizzazioni e segna il gol dell’1-0. Circa il  curioso l’episodio della sua mancata esultanza, lo stesso Inler si giustifica “a Napoli ho tanti amici”.

Discorso diverso vale per Armero, spostato più avanti e si è mostrato devastante sulla sua fascia di competenza. Il colombiano ha peccato per stile e per mancato fair play nell’occasione del calcio di rigore e per “le paroline poco eleganti al Pocho”. Il Napoli ha cercato di gettare il cuore oltre l’ostacolo ma davanti a se ha trovato Udinese che ha trovato maggiori motivazione dalle defezioni delle sue stelle. I friulani hanno pizzicato il Napoli in zona Champions, ma la sconfitta di questa sera è un incidente di percorso che non deve mettere in ombra quanto fatto in questa stagione.

Walter Mazzarri a fine gara commento così: “gli episodi di calcio non ci hanno dato ragione, sbagliato il rigore, traversa di Maggio era destino che dovevamo perdere l’unico torto che abbiamo avuto è stato quello di non aver concretizzato le tante occasioni”.  Avalliamo “la teoria degli episodi” del tecnico toscano,  forse si poteva cercare di sfondare centralmente con cross dalla trequarti invece dal fondo, ma queste possono essere solo “opinioni” per colmare la delusione di aver visto sfumato un sogno.

Alessandro D’Auria

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