E se Cassano fosse una pedina di scambio?

Nonostante le dichiarazioni di circostanza di Galliani il futuro di Cassano è perlopiù un’incognita. Allegri non lo ha mai considerato la prima scelta. Troppo lento per essere un trequartista, troppo poco incisivo in zona goal per essere una seconda punta, e allora meglio i vari Robinho, Pato e Boateng con Fant’Antonio panchinaro fisso, salvo emergenze dettate da infortuni e squalifiche. Cassano al Milan è stata un’operazione di mercato dettata dall’opportunismo dell’ad rossonero che, mentre cercava il sostituto di Inzaghi, si è imbattuto a Genova e lo ha trovato a zero. Non c’è mai stata l’intenzione di costruire il futuro intorno a lui.

Il barese, vista la non più giovanissima età, vuole giocare sì ad alti livelli ma da protagonista, non da comprimario come è successo in questi mesi. Vista l’aria che tira quindi, per il numero 99 potrebbe prospettarsi un futuro lontano da Milanello. La stima e la simpatia di Mancini nei suoi confronti è ormai nota a tutti e se l’allenatore del City dovesse continuare a parlare italiano, cosa molto probabile vista la conquista della Fa Cup, il giocatore potrebbe finire a Manchester magari come contropartita tecnica per arrivare al tanto sognato Balotelli.

Ipotesi ancora più suggestiva Cassano più una cifra intorno ai 25 mln di euro per arrivare a Javier Pastore del Palermo. Visto il raffreddamento dell’affare Ganso il Milan potrebbe puntare sul pari età argentino, con il vantaggio di avere in rosa un giocatore integro fisicamente e con già una buona esperienza in campo nazionale e internazionale. Zamparini, in tempi non sospetti, aveva già provato a strappare il giocatore alla Samp ma l’esplosione di Ilicic e dello stesso Pastore lo avevano persuaso dal portarlo a Palermo. Ora le voci di mercato intorno al trequartista argentino si fanno sempre più insistenti e un’operazione come quella ipotizzata permetterebbe alla squadra siciliana sia di fare cassa sia di sostituire il giocatore partente. L’ostacolo più grande potrebbe essere rappresentato dalla frattura che si è creata in Lega tra i top club e le medio piccole, ma il mercato, si sa, è lungo e le strade di Galliani sono infinite.

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