La coppa disciplina

Ieri la Figc ha stilato la classifica di Coppa Disciplina per la Prima e la Seconda Divisione. La notizia è rimbalzata su molti siti web, mostrando gli esiti più evidenti di tale griglia. Noi cerchiamo di capire che cos’è e soprattutto su quale base sono stati calcolati questi coefficienti.

La Coppa Disciplina non va confusa con il premio Fair-Play, perché essa viene assegnata per ogni torneo alla squadra più corretta in campo. Ai fini della compilazione, il coefficiente di valutazione che genera le differenti collocazione in griglia dipende essenzialmente dalle sanzioni disciplinari subite nel corso del campionato, in base ai punti previsti dalla tabella riportata in basso. Come potrete vedere nel calcolo del punteggio finale è contemplato anche il comportamento “fuori dallo spazio verde” dei dirigenti e tecnici.


Le due società che si aggiudicano il trofeo senza “coppa”, ma di prestigio dal punto di vista della sportività che è il valore a cui “dovrebbe” ispirarsi il gioco del calcio: ci sono i vicentini del Bassano Virtus (Prima Divisione) e i romagnoli del Bellaria (Seconda Divisione). La squadra più “maleducata” è la Salernitana, che con 180 punti, hanno cento punti al disotto della soglia di “accettabilità” per riceve il premio. Dando uno sguardo più attento possiamo constatare che la “cattiveria” è il fattore che riscontriamo nelle due squadre che hanno vinto anticipatamente i rispettivi campionato: Nocerina e Latina, si trovano al ridosso delle ultime posizioni. Se vogliamo dare un taglio regionale alla classifica, notiamo che le società più “corrette” sono comprese nel triangolo Lombardia-Emila-Veneto, mentre le più “cattive”, in campo per intenderci, sono quelle campane, ad eccezione dei costieri del Sorrento che è settimo in classifica nella Prima Divisione. La necessità di spendere un fallo più spesso nasce dall’esigenza di muovere scacco ai propri avversari, senza prestare attenzione alla delicatezza del caso: il calcio è anche questo!

Alessandro D’Auria

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