La Vecchia Signora e il finale amaro

Certamente la Juventus pensava di salutare la stagione 2010/2011 diversamente, congedandosi dallo Stadio Olimpico con in tasca una qualificazione alle coppe europee per poter inaugurare degnamente il nuovo impianto nella prossima stagione. E invece l’ultima di campionato, la classica Juventus-Napoli andrĂ  in scena in versione “tutti al mare” visto che i bianconeri dovrebbero sperare in un cataclisma a Roma (e battere il Napoli) per qualificarsi per il preliminare di Europa League (prima gara a fine luglio..) e onestamente è difficile credere che con una rifondazione tecnica da affrontare (l’ennesima degli ultimi anni), la Juve affronterĂ  il Napoli alla morte per conquistare il sesto posto.

La squadra di Delneri, a dirla tutta, non era poi partita male in campionato (in Europa fin da subito ha avuto un rendimento a dir poco scadente) e almeno fino a Natale di riffa o di raffa era riuscita a star su in classifica, almeno fino al 92° della partita di Verona quando il pareggio del Chievo e il contemporaneo gol del Napoli segnarono un bivio che a guardarlo oggi fa ancora male ai bianconeri. Al rientro dalla sosta sono emersi tutti i limiti di una rosa limitata qualitativamente e di un allenatore che ha fallito per l’ennesima (e a questo punto ultima) volta l’appuntamento con una grande panchina (Roma e Porto in precendenza, ndr.).


La Juventus che affronterĂ  il Napoli dovrĂ  fare di Sissoko, Quagliarella, Grygera, Iaquinta, Grosso e probabilmente Aquilani e Traore, da cui scelte limitate per il tranier friulano, che dovrebbe schierare Buffon tra i pali, la linea difensiva con Sorensen, De Ceglie, Barzagli e Chiellini, a centrocampo Pepe e Krasic sugli esterni, Melo e Marchisio in mezzo, davanti coppia fissa Del Piero, Matri.

Andrea Iovene

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