Lazio-Juventus 0-1. L’analisi: dietro la vittoria, poco o niente

Basterebbe dire che i migliori in campo sono stati i due difensori centrali della Juventus. Basterebbe citare il numero dei tiri in porta dei bianconeri, quattro, di cui solo due davvero pericolosi. Basterebbe notare che le due presunte ali bianconere – Pepe e Krasic – hanno giocato spesso da terzini aggiunti. Basterebbe ricordare che abbiamo assistito ad una sostituzione tra Del Piero e Bonucci che – per quanto giustificata dalle circostanze – fa male al cuore.

Basterebbero queste e poche altre cose per descrivere la grigia prestazione di stasera della Juventus contro la Lazio. Al fischio finale, tuttavia, la squadra di Del Neri porta a casa i tre punti e dunque, almeno sotto il profilo del risultato, va bene così. Qualcuno potrebbe sostenere che ha pagato la scelta del tecnico friulano: giocare coperti, molto coperti, sperando di essere premiati a qualche episodio favorevole – come è poi successo. Una logica da vera provinciale che sarà pure risultata vincente stasera, ma non può e non deve lasciare soddisfatti i tifosi bianconeri.

Innanzitutto ammettiamo ciò che sarebbe disonesto negare: la Juventus stasera è stata favorita dalle decisioni arbitrali. Il rigore su Floccari era limpido e l’espulsione di Chiellini probabile. Il fallo di Pepe su Lichsteiner era da cartellino arancione, se non rosso. Il primo giallo a Ledesma è stato fin troppo severo. Insomma, diverse situazioni hanno lasciato perplessi, anche se possono essere interpretate come una piccola compensazione per i tanti torti subiti quest’anno dalla Vecchia Signora.


È importante, tuttavia, tenere presente questo contesto per valutare correttamente la prestazione bianconera. Se non altro perché senza la superiorità numerica difficilmente la Juventus avrebbe prodotto nei minuti finali quel forcing che ha portato al gol della vittoria. Fino al 80esimo, infatti, la squadra era stata sempre costretta sulla difensiva dalla Lazio. Anzi prima ancora che per iniziativa dei biancocelesti, è stata la Juve a rinunciare programmaticamente ad attaccare, limitandosi ad attendere gli avversari e limitare le offensive altrui. Va ammesso ad onor del vero che i rischi reali per Buffon sono stati pochi, soprattutto grazie alla buona prestazione di Chiellini e Barzagli. I due hanno arginato quasi sempre con tranquillità gli spunti di Zarate, Floccari ed Hernanes.

Oltre ai centrali di difesa però è difficile trovare qualche altro juventino sufficente. Non gli attaccanti, sempre evanescenti ed avulsi dal gioco. Non Felipe Melo, il cui unico merito è aver procurato la seconda ammonizione di Ledesma. Non Krasic e Pepe, che sono andati regolarmente a sbattere contro i terzini avversari. Soprattutto, anche se dispiace accanirsi contro un giocatore, è stata ancora una volta sconcertante la prestazione di Marco Motta. Di nuovo schierato titolare da del Neri, Motta è stato sostituito per l’ennesima occasione a partita in corso. Come se il tecnico si scordasse alla vigilia di ogni partita che l’esterno ex-Udinese non è oggi in grado di reggere il passo su un campo di serie A. E poi se ne rendesse conto di nuovo solo vedendolo giocare.

Marco Billeci

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