Anche la Serie A è caduta nella trappola di Scommessopoli?

Oggi a è prevista la prima tornata di interrogatori delle sette persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta  “Last bet” promossa dalla Procura di Cremona sulle partite truccate.

Secondo un componente del gip del Tribunale di Cremona “Quel che è certo è che se davvero dovesse venire alla luce l’esistenza di un “secondo livello” che, oltre alla B e alla Lega Pro, coinvolge la più prestigiosa serie A, non si potrebbe escludere il coinvolgimento della criminalità organizzata”. Il pericolo dell’esistenza di una sovrastruttura riguardante anche la massima serie è ipotizzata dalle parole del portiere della Cremonese, rubate da una intercettazione telefonica. Dalla voce di Paoloni si deduce una possibile combina tra Genoa-Roma, perso dai giallorossi 4-3 dopo esser stati in vantaggio per 3-0. Il complice del misfatto, secondo le parole del portiere delle Cremonese è Daniele De Rossi, quest’ultimo in debito nei confronti del grigio rosso. Però  nella partita incriminata De Rossi non giocò in quanto squalificato. Per adesso, quello di De Rossi è l’unico nome illustre emerso dall’inchiesta, e allo stato attuale Capitan Futuro non è iscritto nel registro degli indagati perché c’è da valutare con le dovute precauzioni, la citazione del giallorosso da parte di Paoloni viene valutata dai pm come un gesto di  vanagloria.

In un’intercettazione dell’11 marzo spunta anche il Chievo: Antonio Bellavista, detto Makelele, ex giocatore di serie A, chiede al suo interlocutore di metterlo in contatto con il Pelli, cioè il giocatore del Chievo Pellisier, dato che  “pagavano anche 400 mila euro per questa partita”. il capitano del Chievo Sergio Pellissier è sereno dato che si dichiara completamente estraneo dai fatti: “Io Bellavista non lo conosco proprio e non lo ho mai sentito. Non ho mai ricevuto proposte per aggiustare partite”.


Dato che nello scandalo sono stati coinvolti tre calciatori dell’Ascoli calcio (Vittorio Micolucci, Vincenzo Sommese  e Alex Pederzoli) la società si riserva di costituirsi parte civile nel caso si accertassero danni patrimoniali e sportivi causati al club dalla condotta degli indagati.

E’ iniziata dunque un’analisi più approfondita anche nel “secondo livello”. Secondo il capo della Mobile Sergio Lo Presti i rapporti dei conti correnti, agende, schede telefoniche e personal computer, sono tutte le tracce sulle  quali si pensa di trovare materiale inerente alle scommesse online. Da quel punto si tratta di ricomporre i pezzi di un puzzle.

Alessandro D’Auria

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