Copa America: milanisti in ombra, Ganso c’è

A finire sul tabellino dei marcatori sono due che non ti aspetti: Jadson e Fred, subentrato a 10 dalla fine a un Neymar irriconoscibile, ma i colpi di genio sono tutti di Ganso. Il Brasile, dopo un avvio in salita, passa in vantaggio al 36’ del primo tempo con un tiro preciso e angolato del giocatore dello Shakhtar Doneck. A quel punto sembra tutto fatto anche se a destra Dani Alves si fa saltare spesso da Estigarriba, un esterno tutta corsa e fantasia. Nella ripresa Mano Menezes sostituisce l’autore del goal per far spazio ad Elano e al minuto 55 Santa Cruz trafigge Julio Cesar pareggiando i conti. Qualche minuto più tardi Neymar ha sui piedi la palla del vantaggio ma si fa anticipare dall’attentissimo portiere paraguaiano. Goal sbagliato, goal subito così sul ribaltamento dell’azione Valdes punisce i verdeoro che si ritrovano sotto. Quando però sembra che la Copa America si allontani ecco il goal di Fred che al 90′ ridà speranza ad un Brasile che deve ancora crescere molto.

Per quanto riguarda i singoli, l’oscar del migliore va senza dubbio a Ganso. Se in Brasile lo chiamano “O Maestro da Vila” un motivo ci sarà. Due assist, un buon ritmo, tanti altri passaggi filtranti e una maggior convinzione nei contrasti sono degli ottimi motivi per credere, o tornarne a credere, in lui. Il santista non è ancora al top della forma, visto che rientra da un lungo infortunio, ma ha distribuito con continuità le sue giocate durante tutti i 90 minuti di gioco. Niente tiri verso la porta, niente punizioni che portano la sua firma ma se Mano Menez è ancora seduto sulla panchina della Seleçao deve dire grazie soprattutto al suo numero 10.

Thiago Silva non è stato perfetto, roba da “edizione straordinaria”. I meccanismi con Lucio probabilmente sono ancora da perfezionare ma l’errore da parte sua sul goal del pareggio del Paraguay risulta abbastanza evidente. Nonostante lo “svarione” grazie ad anticipi e chiusure importanti riesce a non sfigurare troppo.

Robinho ha seguito tutta la partita dalla panchina e quando Menezes ha deciso di cambiare ha scelto prima il giovanissimo Lucas e poi Fred mentre Pato, anche se non si direbbe, è rimasto in campo. Chi l’ha visto? Spesso in ritardo nei tagli in area di rigore, poco propenso a farsi dare palla, circondato da 4 difensori paraguaiani e con al suo fianco un Neymar che riesce a fare peggio. La prova per il Papero è negativa ma il Ct ha dimostrato più volte di puntare molto su quello che ha definito “il nuovo Ronaldo”.  Mercoledì notte prova d’appello per il centravanti e la sua squadra. Contro l’Ecuador, perdente nella sfida con il Venezuela, è davvero vietato sbagliare.

 

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