Kakà-Milan? Sì, a patto che…

Che Kakà voglia tornare al Milan e che Berlusconi abbia intenzione di riportare a casa il proprio gioiello, è ormai risaputo. L’ ex Pallone d’ oro non rientra più, sempre che mai ci sia rientrato, nei piani del vate di Setubal. Ecco allora che il nostro Presidente potrebbe cercare di riappacificarsi totalmente con quei tifosi che, nell’estate 2009, a causa della cessione del proprio idolo, avrebbero voluto che vendesse la società. Sorgono però alcuni dubbi: funzionerà, stavolta, la minestra riscaldata? Riuscirà Kakà a tornare a viaggiare con le ali sotto i piedi?

A differenza di Shevchenko, Kakà non ha mai chiesto la cessione, bensì è stata la società a mettere sul mercato quello che, a tempi, era il suo pezzo pregiato. Va inoltre ricordato che Kakà è un ragazzo umile: non ha mai pestato i piedi a nessuno, ha sempre lavorato con professionalità e costanza, mettendosi a disposizione del tecnico e della squadra. E’ vero, gli infortuni degli ultimi anni hanno fortemente condizionato il recente rendimento di Ricky. Ma al Milan, grazie ad uno staff medico che conosce i suoi giocatori come le sue tasche e grazie ad un allenatore che ha dimostrato di gestire al meglio la rosa a propria disposizione, il bambino d’oro potrebbe prendersi importanti rivincite.

Essendo la storia maestra di vita, il dilemma relativo al rendimento di Ricky resterà. Sarebbe bene allora che si trovasse con il club merengue, che non vede l’ora di sbarazzarsene, un accordo leggermente favorevole al Milan: prestito gratuito, magari biennale, con diritto di riscatto, sarebbe la soluzione migliore. Se si trovasse l’accordo con il Real Madrid, Kakà non avrebbe problemi a decurtarsi l’ingaggio. L’operazione non è semplice ma, nel mese di agosto, potrebbe avere un esito positivo.

Paolo Fulgosi

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