Bate Borisov, dieci anni dopo

Girone agrodolce è stato definito quello dei rossoneri. Perché è vero che si giocherà contro una delle squadre più forti di sempre, il Barcellona stellare di Guardiola, Messi, Xavi, Iniesta, Villa e chi più ne ha più ne metta, ma, allo stesso tempo, è vero anche che la terza e quarta fascia ha regalato sorrisi ai tifosi del Diavolo, perché, sulla carta, Bate Borisov e Viktoria Plzen non sono certo squadre di fronte alle quali il Milan dovrebbe rimetterci le penne. Guai, però, a dar tutto per scontato.

Soprattutto il Bate Borisov, infatti, è squadra abituata ai palcoscenici internazionali, sia di Champions che di Europa League, ed è formazione che potrebbe riservare sgradite sorprese. Ne sa qualcosa la Juventus, che affrontò i bielorussi nel girone H della Champions League 2008-2009, non riuscendo a batterli né all’andata né al ritorno. Se la sfida di Torino fu più che altro una formalità, in quanto ai bianconeri bastò il pareggio (0-0) per chiudere il girone al primo posto, non la stessa cosa si può dire per la sfida di andata, quando la squadra di Claudio Ranieri rischiò davvero grosso in quel di Minsk, andando sotto per 2-0 e riuscendo ad agguantare il pareggio grazie alla doppietta di Iaquinta.

Ma veniamo al passato più prossimo. Il Bate Borisov, campione di Bielorussia, ritrova la fase a giorni della Champions League dopo due anni, superando, nelle ultime due fasi preliminari, prima i campioni lituani dell’FK Ekranas (0-0 in Lituania e 3-1 in casa), e poi quelli austriaci dello Sturm Graz. Una vera impresa, quella della squadra allenata da Viktor Goncharenko, che, dopo aver pareggiato in casa per 1-1, è andata a vincere in terra austriaca con un perentorio 2-0. Successivamente, a testimonianza del fatto che i bielorussi hanno ottenuto, negli ultimi anni, buonissimi risultati sui palcoscenici europei, tra i quali spicca certamente la prima storica qualificazione alla fase ad eliminazione diretta nella scorsa Europa League, sono stati inseriti nella terza fascia dei gironi di questa Champions.

Il Bate è certamente la squadra più rappresentativa della Bielorussia, la prima del Paese ad accedere alla fase finale della Champions League, proprio nel girone di Juventus e Real Madrid. Nel proprio palmarès può vantare sette campionati nazionali e due coppe di Bielorussia. Una storia di tutto rispetto, alla quale, però, non si associa uno stadio degno dei grandi palcoscenici europei. L’impianto di Borisov, l’Haradzki, purché conforme alle norme Uefa, ha, infatti, una capienza davvero minima, circa 5.500 posti, non sufficiente per ospitare competizioni come la Champions League. Per tale motivo, i “Zholto-Sinie” (soprannome della squadra, che significa giallo-blu) sono costretti a disputare le gare interne nel molto più attrezzato impianto della Dinamo, la squadra di Minsk, capitale bielorussa, stadio capace di ospitare fino a 40 mila spettatori.

Ciò detto, non è la prima volta che il Milan trova sulla sua strada il Bate. Nella Coppa Uefa 2001-2002, infatti, i rossoneri si imposero nella doppia sfida contro i bielorussi. La prima vittoria arrivò in trasferta, quando il Diavolo, il 20 settembre 2001, si impose 0-2 nella primissima sfida della competizione, con i gol di Sheva e Javi Moreno. Al ritorno in quel di San Siro il Milan asfaltò il Bate con un perentorio 4-0, firmato Rui Costa, Javi Moreno, Sarr e Inzaghi. Nell’occasione, Galliani rimase piacevolmente colpito da una delle due più grandi stelle (la prima è Alexander Hleb) lanciate dalla squadra di Borisov, Vitalij Kutuzov, facendolo acquistare. Purtroppo, però, il forte attaccante riuscì a esplodere soltanto una volta partito da Milano, in altre città del Belpaese.  Ricordiamo, infine, che, oltre a Juventus e Milan, il Bate Borisov ha potuto sfidare un’altra squadra italiana, il Bologna, nell’Intertoto 2002, pareggiando 0-0 in Bielorussia e perdendo 2-0 in Emilia.

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