Thiago a centrocampo: pro e contro

La conferenza stampa pre-Udinese di mister Allegri ha i toni molto bassi ma che riesce a colpire l’obbiettivo. Prima una stoccata sul ritorno di Maldini (“Non mi risulta, in società siamo già a posto così”), poi una domanda tattica con una risposta ancora più tattica: Thiago Silva davanti la difesa? E’ una delle valutazioni che farò anche perchè quando ha giocato lì ha fatto sempre bene”. La porta è stata lasciata, dunque, più che aperta allo spostamento del brasiliano a centrocampo.

Analizziamo i pro e i contro di questo possibile scenario in campo mercoledì: i vantaggi sicuramente sono favoriti. Come fa ad essere una controindicazione posizionare Thiago Silva in qualsiasi parte del campo? Il concetto è semplice: Thiago è un giocatore immenso, anche centravanti farebbe la sua figura. L’anno scorso in quella posizione l’abbiamo visto, ci ricorderemo tutti, contro il Totthenam nella gara di andata degli ottavi di Champions League che costò l’eliminazione ai rossoneri. In quella gara il brasiliano non sfigurò neanche, offrendo sia contenimento che geometrie nell’impostazione dell’azione, anche se farlo da centrale difensivo è un’altra cosa. Il tiro ce l’ha; certo, forse la rapidità di pensiero (alla Pirlo, tanto per capirsi) è un po’ lontana per fare il regista davanti alla difesa, ma mai dire mai.

Svantaggi. E’ uno dei giocatori più rapidi nel suo ruolo come corsa, ma come velocità di gamba è abbastanza macchinoso. L’abbiamo notato a Napoli, quando loro ci aspettavano sulla trequarti e il giro palla da una fascia all’altra veniva fatto molto lentamente, favorendo lo spostamento della squadra che ti aspetta. Con l’Udinese sarà uguale, se non peggio: la rapidità di Di Natale & Co. nelle ripartenze è spaventosa, in 3 tocchi riescono ad arrivare alla porta avversaria, proprio come l’anno scorso in casa nostro nel rocambolesco 4-4 finale.

Thiago Silva a centrocampo rappresenta così un’alternativa di lusso che Allegri può concedersi. Vista la non brillantezza di Van Bommel e Seedorf (con Ambrosini fuori gioco) che oramai non riescono a reggere l’impegno di giocare ogni 3-4 giorni, il brasiliano diventa fondamentale. Sia da centrale che a centrocampo.

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