Antò, riusciamo a ripeterci col Milan?

La costanza di rendimento di Antonio Cassano con la maglia della Nazionale comincia ad essere un fenomeno inspiegabile, se pensiamo soprattutto a come siamo abituati a conoscere il talento di Bari Vecchia. Talento sì, ma non di costanza, appunto. E invece la maglia azzurra è una sorta di Panacea per chi ha sempre vissuto la propria carriera tra alti, altissimi e bassi, bassissimi. E’ l’Italia di Cassano, non c’è dubbio, e di Prandelli, l’unico allenatore (forse) le cui parole, mai sprecate, hanno una presa rapida e duratura sull’ex “Gordito”. Dal ct Antonio accetta di tutto, gli elogi come i rimproveri, ma soprattutto nulla sembra minare la sua tenuta fisica e mentale nel clan azzurro.

Sarà che si sente fulcro del gruppo, sarà che in Nazionale non gioca solo perché sono assenti i vari Ibrahimovic, Pato, Robinho e Boateng, sarà che, per la prima volta, qualcuno lo mette al centro di un progetto che punta in alto. Perché un conto è essere perno della Samp, un altro non esserlo nel Milan, un altro ancora esserlo in una realtà che punta a tornare in vetta all’Europa per nazioni 43 anni dopo. E allora via con colpi di classe, arricchiti da un noto genio tecnico e da un insospettabile bagaglio tattico. Poi c’è tanta consapevolezza, tanta voglia di dimostrare rafforzata dal “poterlo fare”, quella possibilità che forse solo Trapattoni gli diede in un altro Europeo, quello del 2004.

Forma strepitosa per Fantantonio contro l’Irlanda del Nord: una doppietta bellissima frutto di una girata al volo fredda ed eccezionale e di un destro in diagonale da grande campione. Cinquantacinque minuti di una brillantezza rara, che lasciano il segno, che mettono l’entrante Osvaldo nella condizione di esordire in Nazionale in una serata in cui, senza alcun dubbio, non sarebbe stato il migliore in campo.

E ora si torna alla (dura) realtà, al Milan, che forse per questo Cassano rischia di diventare “stretto”, un “intralcio” alla grande cavalcata azzurra. Non più l’Italia come allenamento per il club, ma il club allenamento propedeutico ad Euro 2012. E pensare che a noi milanisti piacerebbe così tanto vederlo a San Siro e nei migliori stadi europei così agguerrito, così bello e detrerminante, sempre. Antò, insomma, riusciamo a ripeterci col Milan?

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