Lavagna tattica: il Palermo di Mangia

Terminata la sosta, i rossoneri,domani sera alle 20.45, ospiteranno il Palermo. I rosanero, guidati da Mangia, ottimo motivatore e buon organizzatore del gruppo, sono una compagine ostica. Ma il Milan, per risalire la china, dovrà necessariamente vincere. E San Siro è il luogo ideale per farlo. Il Palermo gioca un calcio fluido e veloce, che pone l’accento sugli esterni. Ne consegue che il modulo prediletto da Mangia sia un 4-4-2 a trazione anteriore, da non confondere con il 4-4-2 utilizzato dalla maggior parte degli allenatori.

I centrocampisti esterni sono praticamente degli attaccanti che, impiegabili quindi anche come punte in un 4-3-3, si dedicano soprattutto alla fase propositiva, tralasciando, spesso e volentieri, la fase di copertura. Così facendo, i due centrali di centrocampo, seppur buoni interditori, devono faticare molto. E noi potremmo approfittarne. Appena i nostri avversari avranno un calo fisico, se noi fossimo ben schierati, specie in mezzo al campo, sfruttando le qualità di gente come Seedorf, unita al lavoro dei nostri incontristi, potremmo innescare tranquillamente i nostri frombolieri.

Se poi Aquilani, probabilmente impiegato come trequartista, riuscisse sia a ripiegare che ad inserirsi, la strada sarebbe in discesa. Ergo, bloccare le fasce, con i nostri terzini molto attenti in fase difensiva, vincere la battaglia in mezzo al campo, dove saremo numericamente superiori, dovrà essere il nostro imperativo. Dopodiché, Seedorf potrà ispirare tranquillamente Ibra, Aquilani e il prescelto tra Robinho e Cassano. Condizione fisica, naturalmente, permettendo.

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