Max, il momento più difficile

Momento complicato, situazione piuttosto preoccupante. Per il Milan ma anche per Allegri, che in queste ultime settimane sta vivendo il suo periodo più controverso e spiacevole da quando è in rossonero. Mancano i risultati, manca il gioco; manca un pò tutto. E non è colpa solo e soltanto delle assenze, questa è una verità usata però troppo spesso come scusa.

E come si dice in questi casi la colpa è di tutti, nessuno escluso. Ma è troppo facile scaricarla su di lui, allenatore che quando va tutto bene viene definito normale mentre quando le cose vanno male è il primo responsabile. Ricordiamo quello che ci ha fatto vincere nemmeno un anno fa, uno scudetto che mancava da 7 anni e una Supercoppa in rimonta e in un derby. Non male, proponendo sì un calcio eccessivamente fisico e poco tecnico, ma allo stesso tempo vincente. Vincere, la prima cosa che conta nel calcio.

Poi c’è tutto il resto e non è poco, ma diamo fiducia ad un Mister capace ed intelligente, che si è inserito al meglio e ha fatto scelte importanti. Cattiveria e convinzione non gli mancano, dovrebbe forse trasmetterne di più al gruppo. Il vero Milan si è visto la scorsa primavera, quello sicuro, compatto e concreto. Quello di adesso non ci assomiglia per niente ma c’è ancora tempo e si è ancora in corsa, su tutto. E non importa se il suo contratto scadrà nel 2012 e non è stato ancora rinnovato.

Perchè nel calcio i contratti stanno assumendo sempre meno valore, mai rispettati. Contano le parole e allo stato attuale delle cose la società ha piena fiducia in Allegri, giustamente. Avanti con Max senza fermarci al primo problema, di errori ne sono stati fatti ma sarebbe sbagliato ricredersi adesso.

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