Noci di burro: irresistibile scioglievolezza

Ci sono giocatori che non sono abituati alle luci della ribalta: corrono, faticano, lavorano in modo oscuro e pesante. La gloria delle copertine, però, difficilmente riescono a provarla. Molto più facile che vengano criticati per un pallone di troppo perso o un fallo troppo evidente o plateale. Il calcio, però, non è una scienza esatta e Antonio Nocerino deve saperne qualcosa. Nella sfida di ieri sera contro il Parma ha dimostrato che un giocatore di sostanza e sacrificio può trasformarsi, all’occorrenza, anche in goleador e splendido uomo di fascia.

Trentesimotrentaduesimonovantaduesimo: Nocerino cala il tris e offre alla deliziata platea di San Siro non soltanto la possibilità di ammirare un nuovo campione, ma anche di rifiatare in una fase della partita che stava diventando inaspettatamente difficile da sbloccare. Tre goal diversi, tre goal capaci di mostrarci la sua straordinaria propensione all’attacco e una sicurezza invidiabile su quella fascia sinistra che tanto sente sua. Noce, infatti, si costruisce la sua notte magica tassello per tassello, con le sue mani: spara da fuoriclasse, a quell’incrocio dei pali a cui tutti ambiscono e pochi arrivano in occasione del secondo goal, si mostra intelligente e caparbio nel seguire le azioni d’attacco di Ibra e Cassano nella prima e nella terza rete.

Chi avrebbe mai pensato di essersi portato in squadra una risorsa del genere? Probabilmente pochissimi di noi. Di certo, però, ora che abbiamo capito il gioiellino che abbiamo tra le mani non ci rinunceremmo più per nulla al mondo. Perché difendere, correre, recuperare palla e trovare pure il tempo di inserirsi e segnare goal da antologia è davvero una cosa per pochi.

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