“Antonio, torna presto e come prima!”

Prosegue l’appuntamento di SM con il milanista dei milanisti, il cronista tra i cronisti, Tiziano Crudeli! Potete inviare le vostre domande a Tiziano alla nostra mail q.e.i.m@live.it.

Il dramma di Antonio Cassano ha scosso profondamente tutto il mondo del calcio: come ha vissuto queste giornate, così tristi per l’ambiente rossonero?

Devo dire che questa vicenda mi ha davvero shockato: amo il Milan, sento tutti i giocatori un po’ come figli miei e credo che adesso la dimensione umana debba prevalere sul calcio. Non si tratta di retorica: ora Antonio deve pensare soltanto a se stesso, alla sua famiglia e il dato tecnico, l’aspetto calcistico dovrà essere considerato soltanto più avanti. Permettetemi un auguro accorato: “Forza Antonio, torna ad essere lo scavezzacollo di sempre!”

Contro il Bate Borisov tante occasioni sprecate e un rigore quantomeno dubbio. Crede che quella decisione possa aver inciso molto nell’economia della partita?

Indipendentemente dal rigore, credo che la squadra per un’ora abbia giocato un’ottima partita. I troppi goal sbagliati, però, mi portano inevitabilmente a dire: “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”. La partita di Minsk è, a mio parere, la dimostrazione del fatto che quando i ritmi calano il Milan diventa abbordabile anche per squadre non di livello eccelso. Occorre lavorare in modo da riuscir a tenere sempre una discreta intensità, altrimenti certe sfide possono diventare una trappola e si rischia addirittura di perdere. Una menzione particolare per il nostro Christian Abbiati, autore di una grande partita.

Ora come ora quante possibilità abbiamo, a suo parere, di vincere il girone?

Credo che la priorità fosse la qualificazione. A febbraio il Milan sarà una squadra diversa: certo, si troverà a far i conti con un’assenza pesante dal punto di vista della qualità come Cassano, ma si sarà anche rinforzato sul mercato con almeno due elementi.

Capitolo fascia sinistra: come giudica la prova di Taye Taiwo?

Sufficiente: è molto propositivo quando si tratta di spingere, ma è evidente che ha delle difficoltà ad inserirsi e non ha ancora i tempi giusti né in fase difensiva, né in fase offensiva. Ha una grande forza fisica che ancora non riesce a gestire compiutamente.

Che centrocampo si aspetta domenica contro il Catania?

Inizio con il dire che i siciliani saranno davvero dei clienti temibili: Montella, infatti, sta facendo un ottimo lavoro e per arginare il suo calcio, in cui tecnica e corsa vanno di pari passo, avrei preferito avere la squadra al 100%. Penso che sarà fondamentale il lavoro di Van Bommel e Ambrosini. Ho qualche perplessità, invece, su Clarence Seedorf: è un grandissimo giocatore, ma gli mancano i ritmi e l’intensità necessari per questo tipo di partite.

Il derby d’Italia, forse un po’ a sorpresa, ha detto Juventus. Crede che i bianconeri, dopo questa vittoria possano essere gli avversari più pericolosi nella lotta scudetto?

Sì e per diversi motivi: la Juve non ha impegni in Europa, gioca un calcio molto fisico e simile a quello espresso da tante squadre estremamente competitive in Champions League. Fa delle corsa e del ritmo due capisaldi, ha giocatori di straordinaria qualità come Pirlo e Marchisio. Certo,siamo solo all’inizio, ma sottovalutarli sarebbe un errore.

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