33 volte grazie, Ibra sempre e comunque

Abbiati 6 – Christian dimostra da subito di essere più sicuro nelle uscite e questa è già di per sè una bella notizia. Al contrario, non è sembrato del tutto a suo agio tra i pali: i tiri di Cigarini e Carmona sono apparsi tutt’altro che irresistibili.

Bonera 5,5 – Giudizio troppo severo? Forse, ma quando si è abituati ad Abate è dura … Dimostra ancora una volta lacune evidenti nell’uno contro uno, fa rimpiangere Ignazio in quanto a cuore, grinta e spinta sulla fascia.

Thiago Silva 8,5 – C’era una volta un capocannoniere, tanto osannato e bollato da tutti come pericolosissimo. Il suo nome era German Denis. In una domenica d’inverno dal sapore primaverile incontrò Il Difensore e tutto per lui diventò improvvisamente complicato, difficile, quasi frustrante. Grazie Thiago, che questa favola continui con tanti nuovi, avvincenti capitoli. Scrivili come vuoi, tanto intervieni di testa, di piede, di tacco, come se fosse sempre tutto facile. Come te nessuno mai.

Mexes 7 – Giocare con fianco Thiago potrebbe esser imbarazzante per chiunque, ma non per l’intraprendente francese. Ordinato e attento, non si fa per nulla intimorire dai sogni di gloria di Denis&Co e pulisce l’area con prontezza e ottima scelta di tempo. Un campione ritrovato.

Zambrotta 5 – Questa volta Zambro inspiegabilmente non c’è: soffre la corsa e il dinamismo di Schelotto (ma quanti cross gli ha lasciato metter in mezzo?!) e non riesce mai a tamponare in tempo le ripartenze atalantine. Domenica no, aspettiamo un pronto riscatto.

Van Bommel 6,5 – Cigarini picchia senza pietà, ma l’olandese non è certo uomo dal timore facile. Mantiene la calma e recupera un’infinità di palloni: riesce nell’intento di proteggere la difesa e al contempo di fornire un valido supporto all’azione d’attacco. Sbaglia un pallone semplice a metà secondo tempo, ma glielo perdoniamo, vero?

Emanuelson 5 – No, no, no e ancora no. Non ci siamo proprio: rallenta sempre di un tempo le melodie rossonere, distribuisce palloni senza raziocinio e sempre con fastidioso ritardo. Spaesato e senza entusiasmo.

Boateng 6,5 – Le assenze impongono una partita più coperta e di sacrificio? Niente paura, il Boa c’è. In settimana si è dimostrato ottimo profeta nel descrivere le insidie legate ad un campo ostico come quello di Bergamo: nulla, però, lo spaventa davvero. Più la sfida è accattivante, più per lui diventa una questione di principio lo stupire e l’esser protagonista. Nonostante gli venga imposta una partita diversa da un punto di vista tattico un occhio alla porta lo butta sempre: non a caso, è proprio lui a segnare lo 0-2 che chiude definitivamente i conti.

Nocerino 5,5 – Forse il giudizio più difficile: piange il cuore non dargli la sufficienza dopo le emozioni che ci ha regalato in questi ultimi mesi, ma oggi davvero non era lui. Parte benissimo, ma si spegne troppo presto e in modo troppo evidente: perde tanti palloni, si divora un goal facile e non è presente nelle azioni rossonere con la solita sistematicità. Lo aspettiamo tutti nel derby.

Pato 6 – Da uno come lui è lecito attendersi di più, soprattutto in fase di non possesso palla: certo, si procura il rigore e colpisce uno sfortunatissimo palo, ma un fenomeno mi aspetto che si comporti come tale sempre. Invece appare spesso impreparato e troppo macchinoso nel leggere i rilanci difensivi e le trame di gioco di Ibra.

dal 67 st Robinho 6,5 – Quando non si tratta di far goal è encomiabile per supporto al gioco d’attacco, impegno e dedizione. Piccola nota di colore: dovrebbe far qualcosa per migliorare nel tiro da fuori.

Ibrahimovic 7,5 – Vince in modo impietoso e imbarazzante la sfida con Denis e ancora una volta dimostra di essere il fulcro, l’anima e il cuore del gioco d’attacco rossonero. Segna il rigore del vantaggio, regala lo 0-2 a Boateng, sfiora un goal da manuale del calcio. Chi lo fischia ce lo invidia, chi lo ama ormai ha perso le parole.

Allegri 7 – Nessun campo è inespugnabile per Max, nonostante le assenze e le oggettive difficoltà di formazione. Nella giornata in cui tutti ci davano a rischio propone una squadra tonica, motivata, cattiva al punto giusto. Chapeau.

 

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