Inter: Milito c’è, incognita Alvarez

Il posticipo della diciottesima giornata di Serie A vedrà il Milan campione d’Italia opposto all’Inter. Il Derby della Madonnina numero 276 arriva nel momento migliore della formazione nerazzurra, reduce da sette vittorie nelle ultime otto partite. Questo importante filotto, ottenuto contro avversari non irresistibili, ha permesso all’Inter di agguantare il quinto posto, riportandosi in carreggiata dopo una prima parte di stagione pressoché disastrosa. Ranieri, subentrato a Gasperini a stagione in corso, sembra essere riuscito a riaccendere le motivazioni dei senatori, ritrovando nelle ultime apparizioni un supporto decisivo da gente come Milito, Thiago Motta, Samuel e Maicon. Domenica sera Ranieri dovrebbe riproporre gli stessi 11 che hanno battuto 5-0 il Parma, anche se c’è un dubbio riguardante Wesley Sneijder. L’allenatore romano deve infatti decidere se lanciare dal primo minuto l’olandese, fermo dal 2 novembre scorso, oppure rinnovare la fiducia allo scatenato Ricky Alvarez, soluzione più probabile. I nerazzurri presumibilmente lasceranno il pallino del gioco al Milan, cercando di metterla sull’intensità a centrocampo e rimanendo più corti possibile, provando a pungere con le discese di Maicon e con le invenzioni di Alvarez per la coppia Milito-Pazzini.

Punto di forza: Maicon-Alvarez (o Sneijder)-Milito. Questi tre elementi rappresentano il vero punto di forza dell’Inter. Il terzino brasiliano Maicon sembra essere ormai tornato quello di un tempo. Con le sue progressioni palla al piede e i suoi cross vellutati è stato uno dei principali protagonisti delle recenti vittorie nerazzurre, zittendo le malelingue che lo definivano come ormai privo di motivazioni. Domenica il Milan dovrà cercare con l’asse Nocerino-Zambrotta di resistere alle sue tremende accelerazioni. Ricky Alvarez è stata la rivelazione dell’ultimo mese. Il giovane fantasista argentino ha infatti finalmente imposto le sue qualità risultando determinante in particolare nell’ultimo successo interista, quello contro il Parma. L’ottimo sinistro e la capacità di muoversi lungo tutto il fronte offensivo sono i suoi maggiori pregi. Su Sneijder è inutile sprecare parole. Se sarà della partita, pur non essendo al meglio, con il suo talento potrebbe mettere in seria difficoltà i rossoneri. Un altro punto a favore dell’Inter è il recente ritorno al gol di Diego Milito. Le tre reti nelle ultime due partite dimostrano che l’ex Genoa è in ottima forma, Nesta e Thiago Silva dovranno essere bravi a concedere meno palle possibili a “El Principe”. Sarà ovviamente da tenere d’occhio anche Giampaolo Pazzini.

Punto debole: poche idee in mezzo e davanti, incertezze difensive. Certamente ottenere sette vittorie in otto incontri è un importante segnale di crescita e di continuità. Resta però il fatto che questi successi sono stati ottenuti a volte di misura e comunque contro avversari piuttosto abbordabili. Restano alcuni limiti resi evidenti dalla partenza di Eto’o e dalla prolungata assenza di Sneijder, identificati in una evidente mancanza di qualità nel reparto offensivo e centrale del campo. La dinamicità del giovane Alvarez è una nota lieta, ma la sua inesperienza potrebbe risultare fatale in un derby. La coppia Pazzini-Milito, non supportata a dovere, potrebbe risultare sterile. Il discorso potrebbe cambiare con il lancio di Sneijder dal primo minuto, ma bisognerà valutare la sua tenuta. A centrocampo, oltretutto, c’è da segnalare il calo abbastanza evidente di Esteban Cambiasso e di Javier Zanetti, apparsi ultimamente in ripresa ma comunque lontani dai loro standard. Questi ultimi due e Thiago Motta non hanno faticato a contenere avversari arrendevoli quali quelli di Parma e Lecce ma potrebbero non reggere la forza d’urto rossonera. Alcuni punti deboli l’Inter li ha anche a livello difensivo. Lucio non è più il muro degli ultimi due campionati e a volte la sua intesa con Samuel lascia a desiderare. Inoltre Nagatomo, seppure bravo a livello offensivo, in fase di copertura non garantisce molta solidità e i rossoneri potrebbero sfruttare questo aspetto spingendo su quella corsia con Abate e Robinho.

Giocatore chiave: Alvarez (o Sneijder). Se Ranieri sceglierà Alvarez, il talento argentino può essere l’uomo chiave della partita nerazzurra. Il classe ’88 è attesso da un’importante banco di prova: giocare un derby ad alto livello potrebbe consacrarlo definitivamente, steccare può etichettarlo come ancora inadatto a impegni di questo tipo. Su di lui può essere importante il lavoro di Mark Van Bommel, ma dovrà essere attenta tutta la retroguardia rossonera, perché Alvarez ama svariare su tutto il fronte cercando di non dare punti di riferimento. Stesso discorso per Sneijder: se giocherà sarà lui l’uomo chiave. Se le condizioni fisiche non lo limiteranno, allora per il Milan potrebbe essere dura. L’olandese infatti, con il suo immenso talento, potrebbe essere determinante servendo palloni col contagiri a Pazzini e Milito e rendendosi pericoloso su calcio piazzato.

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