L’inverno è anche un po’ nostro

 Il Milan è ancora lì, a lottare per il tricolore. Silvio Piola di Novara saccheggiato, quasi come Ippona dopo l’invasione operata dai Vandali di Genserico. Partita ordinata e tatticamente intelligente dei ragazzi, che hanno, in lungo e in largo, dominato il match. L’unico errore dai nostri commesso si registra al 47′, quando Amelia è stato costretto a sfoderare il suo potentissimo tocco di Mida. Per quanto concerne il resto, possiamo affermare che tutto è filato liscio come l’olio. Abbiamo fatto circolare pazientemente la sfera e, appena il Novara ce l’ha concesso, li abbiamo perforati. Se fossimo stati più concreti, avremmo potuto essere in vantaggio già al termine della prima frazione di gioco. Ma, quando si vince, va bene così.

Merito, innanzitutto, della cortina di ferro varata da mister Allegri. Il trio di centrocampo, Massimo Ambrosini in primis, ha infatti sfoderato una performance del tutto convincente. La battaglia nella zona nevralgica del terreno di gioco è stata vinta agevolmente. Di conseguenza, il pacchetto arretrato è stato assai tutelato e, in avanti, si sono creati gli spazi per gonfiare la rete. E, quando si dispone di campioni quali Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic, tutto risulta ancor più semplice.

Il nostro numero 33 dimostra di formare, assieme a Mexes, un tag team ormai affiatato e consolidato. Già, perché è ufficiale: anche Caracciolo è stato respinto dalle colonne d’Ercole. Il mostro di Malmoe, che ha più volte peccato di Hybris, sa essere decisivo in qualsiasi situazione. Atterrisce le difese, segna e crea spazio per i compagni.

Eppure, anche dopo un importante e netto successo, siamo costretti a segnalare alcune note svizzere. Oltre ad un clamoroso errore sotto porta di Robinho, che però è sempre in grado di farsi perdonare, è necessario denunciare l’inconcludenza di Antonini ed Emanuelson. Male in fase difensiva, inefficaci in fase propositiva. L’olandese, grazie al suo dinamismo, sulla fascia, è leggermente cresciuto. Ma nessuno pensi che il ragazzo abbia un futuro da terzino. E’ vero, si è proposto in avanti. Peccato che non abbia effettuato un tackle vincente. E, per un esterno difensivo, la fase di copertura è essenziale.

In ogni caso, l’importante è essere riusciti ad uscire dalla regione famosa per i vini pregiati con tre punti. Il resto passa, per ora, in secondo piano. Ergo, nunc est bibendum. Sperando che Allegri si decida,invece che affidarsi ancora ad Emanuelson, a lanciare il principe kazako, Alexander Merkel, o il piccolo faraone(autore oggi di un discreto match). Proprio così. Dopo la cortina di ferro, vogliamo la linea verde.

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