Adesso il Professore non insegna più

Arriva il momento nella carriera di ogni professore dove bisogna avere il coraggio di dire basta. Basta al prendersi in giro con i proprio alunni/compagni/tifosi, basta prolungare contratti che sei mesi dopo vengono stracciati, basta vedere Clarence Seedorf in campo in queste condizioni. E dire con chiarezza stop a un Professore del calcio come lui vuol dire essere consapevoli che quel momento è arrivato. Il tutto poi viene confermato da una prestazioni obrobriosa del nostro numero 10, che ieri sera ad Udine ha sfornato una prestazioni che definire indecente sarebbe riduttivo.

Macchinoso, lento, compassato, fuori forma, fuori dagli schemi della squadra: Seedorf nella partita del Milan ad Udine non c’entra nulla. La popolarità con cui oggi si è preso il suo meritatissimo quattro in pagella è il sintomo di un giocatore che oramai ha fatto il suo tempo. Allegri decide di affidargli le chiavi dei centrocampo e lui le perde per strada. Eppure l’idea con la palla pennellata per il compagno c’è ancora, vive sempre nella testa dell’olandese, ma le gambe vanno da un’altra parte. Mai un lancio calibrato bene, mai una accelerazione alla Seedorf, mai un tiro da fuori alla “Effetto Serra”. E il cambio di Allegri, che toglie un dinamico Nocerino per lasciare dentro lui e mettere dentro Maxi Lopez, non sa di “buona prestazione” ma di “ti evito i fischi”, che puntuali arriverano mercoledì se Seedorf dovesse giocare.

Anche perchè adesso arriva la Champions League e il ritmo da marcia di Seedorf diventa impresentabile difronte alla velocità di Van Persie & Co., quindi onde evitare imbucate facciamo accomodare Seedorf in panchina. Il tifoso rossonero c’è l’ha un po’ sempre avuta con Seedorf, ma non perchè non sia un fenomeno, semplicemente perchè non gioca da Seedorf. Come quel Seedorf che, cinque anni fa, ci trascinò in semifinale contro il Manchester United. Sperando che la storia sia la stessa.

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