Lavagna tattica: l’Udinese di Guidolin

Altro match clou in vista per i rossoneri. Alle 18.00 di domani, i nostri faranno infatti tappa allo Stadio Friuli. Partita da vincere. Per forza. Ma non sarà facile. Già, perché l’Udinese è una squadra ostica, compatta e ben organizzata. Francesco Guidolin è un allenatore preparato, sempre in grado di apportare le giuste modifiche all’assetto tattico della squadra e di ottenere il massimo dai suoi uomini. La compagine furlana non adotta un modulo fisso. Spaziano dal 4-5-1, al 3-5-2, al 4-4-2.

In ogni caso, la metteranno sull’intensità e sull’aggressività. Ci aspetteranno, visto che sanno difendersi, e cercheranno di colpirci con veloci ripartenze. La loro manovra si concentrerà prevalentemente sulle fasce, posizione del campo in cui ci sono superiori. Ma tenderanno anche a verticalizzare per Di Natale e a sfruttare le seconde palle. Importante, quindi, sarà il lavoro della seconda punta(se giocassero con 2 attaccanti) o di un interno di centrocampo pronto ad inserirsi(se, davanti, ci fosse soltanto Di Natale).

Noi, per forza di cose, dovremo evitare di sbilanciarci. Non potremo fronteggiarli a viso aperto, il gap inerente la condizione fisica è enorme, dovremo chiuderci ed evitare di concedere palle gol. Allegri dovrebbe schierare tre incontristi, in modo tale da creare una solida barriera in mezzo al campo. E’ vero, ha gli uomini contati. Ma schierare Mesbah a centrocampo non sarebbe una brutta idea. Con tre mediani bloccati, risolveremmo parte dei problemi.

Dopodiché, dovremo, confidando in Seedorf, affidarci a lanci per Maxi Lopez ed El Shaarawy. La punta di Buenos Aires non è Ibrahimovic, sia chiaro, ma sa come fare salire la squadra. Il dinamismo di Stephan, essendo già capitato che gli uomini di Guidolin evidenziassero limiti nel posizionamento tattico, farà poi il resto. In sintesi: chiudersi, evitare ribaltamenti di fronte e lanciare il più possibile Maxi ed El92. Dovrà essere questa la tattica da adottare.

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