Max e l’umiltà di sapersi correggere

E’ sempre facile dar merito all’allenatore che ribalta il risultato azzeccando un cambio. E’ ancora più facile alzare la mano e ostentare un’affermazione del tipo “l’avevo detto”. Ma tant’è. Sono passati appena tre giorni da quando avevamo criticato apertamente Massimiliano Allegri, apparso nelle ultime uscite troppo vittima di un sistema di gioco che stava imbarcando acqua. Ieri sera a Udine il Mister non ci ha regalato solo la soddisfazione di una vittoria più psicologicamente importante che tatticamente bella. Ha risplolverato il coraggio dei tempi migliori e una volta di più, con nostro plauso, ha dimostrato di saper ribaltare quegli automatismi che avevano imbrigliato la squadra contro Lazio, Juve e per un’ora con l’Udinese.

Fuori Nocerino, dentro Maxi Lopez con Seedorf arretrato in mediana: tre mosse con un cambio a lungo invocato. Risultato? La punta argentina, lasciata libera di fare la punta, segna il gol del pareggio e serve la palla dei tre punti al Faraone El Shaarawy. La decisione di Allegri si è rivelata vincente nel risultato (ovvio), nel tempismo (dopo un’ora abbondante di gioco in cui i friulani avevano dato l’impossibile e quindi erano prevedibilmente a corto di fiato) e nella psicologia del gruppo. Si, perchè a tre giorni dalla sfida di San Siro contro l’Arsenal il gruppo può prepararsi con un po’ di serenità. E non è un dato di poco conto, perchè se ieri fossimo tornati a casa con le pive nel sacco si sarebbe aperto un processo, fuori e dentro lo spogliatoio. Non solo. Si sarebbero caricati eccessivamente di responsabilità quei giocatori al rientro dall’infermeria: Pato, Nesta e Boateng, sui quali è giusto riporre più di una speranza, ma che hanno pur sempre il diritto di trovare la forma migliore al riparo da pesi sulle spalle.

Se Allegri continuerà a “ricredersi”, mostrando quella personalità e quell’elasticità mentale che tanto hanno pesato nella vittoria dell’ultimo scudetto, allora possiamo guardare alle prossime sfide con la necessaria fiducia. Il prossimo passo, contro i londinesi in Champions, sarà tranquillizzare Ibrahimovic e spronarlo ad essere decisivo anche in Europa. L’auspicio è che il riposo forzato della squalifica in campionato possa aver giovato non solo alle sue gambe.

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