Zlatan sbaglia, ma loro sono i soliti…

Zlatan Ibrahimovic non è certo l’uomo con più aplomb del mondo e ormai lo conosciamo. L’anno scorso ce l’ha ricordato in almeno due occasioni, le due famose espulsioni, senza considerare l’ormai leggendario battibecco con Onyewu (sparito dalla circolazione) e, nel suo piccolo, anche il colpo marziale inflitto pur scherzosamente al povero Cassano nella festa scudetto di Roma. Quindi voglio precisare che Zlatan Ibrahimovic, il nostro non plus ultra, ha sbagliato per l’ennesima volta senza se e senza ma. Però…

Però c’è sempre un però: un bel “però” azzurro, comandato ed inzigato ad arte dal signor Walter Mazzarri. Per chi ha assistito alla gara dai congelati spalti di San Siro, forse più che dalla tv, non può esser certo sfuggito il leitmotiv di De Sanctis, capace di cominciare a perdere tempo su ogni rinvio dal 30′ del primo tempo. Ecco poi la consueta ricerca del fallo sistematico da parte di Zuniga, in grado di ottenere punizione anche quando non ce ne sono gli estremi.

E arriviamo all’episodio clou, dove il “buon” Aronica raggiunge il suo obiettivo, o forse qualcosa in più: ricevere una manata da Ibra e farlo espellere, darla a Nocerino e restare in campo. Il tutto con una buona dose di nervosismo che, dallo svedesone, arriva in panchina contagiando anche Max Allegri. Un quadro perfetto, quello azzurro: un sensazionale montaggio psicologico dell’avversario in grado di sopperire alle proprie defezioni tecniche, sicuramente accentuatesi quest’anno.

Ora: Ibra sbaglia, Allegri sbaglia e il Milan è senza dubbio entrato nel suo consueto periodo no, costante delle ultime stagioni. Ma se l’unico modo di strappare uno 0-0 in trasferta è sfoderare mezzucci non sempre leciti e soprattutto non sempre “calcistici”, non lamentiamoci se poi rimarremo perennemente vittime del nostro calcio italiota e non saremo più in grado di imporci altrove.

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