Arsenal: squadra ultra offensiva, voragini dietro

Per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League il Milan affronterà questa sera all’Emirates Stadium di Londra l’Arsenal di Arsene Wenger. Il match sembrerebbe rappresentare una pura formalità per i rossoneri, data la rotonda affermazione per 4-0 ottenuta tre settimane fa. Gli almanacchi e gli archivi calcistici del recente passato dovrebbero però servire a mettere in guardia la truppa di Massimiliano Allegri da dissennate distrazioni. La cocente eliminazione patita a La Coruna nei quarti di finale della Champions League 2003/2004 dopo la vittoria per 4-1 di San Siro e l’incredibile rimonta subita in finale dal Liverpool ad Istanbul l’anno successivo parlano da sole. Allegri, in conferenza, ha pertanto giustamente predicato concentrazione e attenzione.

I Gunners proveranno nell’epica impresa forti delle ultime due vittorie ottenute in Premier League (5-2 contro il Tottenham e 2-1 contro il Liverpool), che hanno consentito agli uomini di Wenger di rinsaldare la quarta posizione in classifica, a più tre dal Chelsea. Mentalmente i londinesi stanno dunque bene e la preziosa vittoria di Liverpool ha messo in mostra un Van Persie (augore dei due gol) e un Walcott in ottime condizioni.

Nel match di questa sera Wenger schiererà un 4-3-3 ovviamente a trazione anteriore , che proporrà a centrocampo insieme a Song, centrale, due interni iper offensivi come Rosicky e Benayoun e in attacco, ai fianchi di Van Persie, Walcott e uno tra l’ivoriano Gervinho (favorito) e Chamberlain. I Gunners, non avendo nulla da perdere, proveranno il tutto per tutto, insidiando la retroguardia milanista con percussioni, inserimenti e tiri da fuori degli interni di centrocampo e spingendo costantemente sulle fasce con ali e terzini. Il Milan dovrà attendere gli avversari nella propria metà campo e sfruttare gli enormi spazi che si apriranno colpendo con fulminee ripartenze.

Punto di forza: tridente e Rosicky. Il reparto offensivo dell’Arsenal ­è indubbiamente di primissimo livello. Walcott-Van Persie-Gervinho è un tridente rapido e tecnico, che può far male a qualsiasi difesa. Robin Van Persie, goleador e capitano, sta disputando una stagione eccezionale. Nella gara d’andata a San Siro è stato l’unico a crederci fino alla fine e solo un grande Abbiati gli ha negato la gioia del gol. Può colpire da un momento all’altro con il suo sinistro terrificante o servendo assist per l’inserimento di ali e centrocampisti. Theo Walcott, fantastma nella gara di andata, agirà sulla destra. Il 23enne, apparso comunque in crescita nelle ultime due gare, avrà il compito di puntare e saltare con regolarità Antonini, sfruttando la sua straordinaria progressione.

Il posto di ala sinistra se lo giocano il giovane Oxlade-Chamberlain e Gervinho. Quest’ultimo, rapidissimo, è dotato di maggior esperienza, ed è pertanto favorito. Oltre a quello di ali e centroavanti risulterà molto importante per i Gunners l’apporto di Tomas Rosicky. Il ceco, che si posizionerà a centrocampo sul centro-destra, possiede ottime doti tecniche e un gran destro, nonché una discreta abilità nella fase di interdizione.

Punto debole: la difesa e l’eccessivo sbilanciamento. Come ovvio, per provare l’impresa, l’Arsenal andrà incontro ad enormi rischi difensivi. I due interni di centrocampo, Rosicky e Benayoun, penseranno ad offendere e non a difendere, creando di conseguenza enormi falle nell’area nevralgica del campo, che potranno essere sfruttate dai centrocampisti e dai terzini rossoneri per imbastire pericolosi contropiedi. Come se non bastasse la difesa dell’Arsenal palesa limiti evidentissimi e la gara di andata lo ha ampiamente dimostrato.

I due terzini, Bakary Sagna e Kieran Gibbs possiedono buone doti nelle percussioni offensive e nel cross ma presentano parecchie amnesie quando c’è da difendere. Essendo la partita di oggi una gara in cui sarà richiesto loro di attaccare più del solito potrebbe risultarne compromessa la loro già non irresistibile fase di copertura e per Robinho & co potrebbero aprirsi enormi praterie.  I centrali, poi, non sono certamente dei colossi. Il belga Vermaelen è un giocatore dotato di qualità interessanti ma ultimamente è parso in grossa difficoltà, forse perché privo di un riferimento importante nel reparto come il tedesco Mertesacker. Il compagno Koscienly, invece, possiede limiti tecnico-tattici enormi, non degni di un ottavo di Champions League. Per i milanisti fare breccia in contropiede in una simile difesa dovrebbe rivelarsi un compito piuttosto semplice.

Giocatore chiave: Van Persie. Importantissimo sarà il lavoro dei due esterni d’attacco ma sarà lui, il capitano, che dovrà saper scuotere i compagni e provare a fare gol nei primi minuti per accendere le speranze. Robin avrà il compito di concretizzare l’enorme lavoro che è chiamata a svolgere la squadra nel suo complesso. Non solo, l’olandese dovrà essere bravo a fare il movimento necessario per creare gli spazi agli inserimenti dei compagni, cercando spesso anche l’assist. La sua abilità nel tiro e nel dribbling e la sua grande rapidità di esecuzione ne fanno un attaccante completo e temibilissimo, Mexes e Thiago Silva dovranno stare attenti e concedergli poco spazi.

Impostazioni privacy