Berlusconi: “Ibra da Pallone d’Oro. Il sogno si chiama Cristiano Ronaldo”

Era da tempo che Silvio Berlusconi non si esprimeva a tutto campo sul suo Milan. Lo ha fatto stasera, rispondendo a tutte le domande della platea del “Processo di Aldo Biscardi”. A cominciare dalla gara di domani sera contro l’Arsenal e dall’immenso Ibra: “Spero che Ibrahimovic si segnali in Champions, anche perché, oltre al suo stato di forma, è cresciuto anche come tecnica, come modo di giocare per gli altri con quegli assist improvvisi e quindi merita davvero il Pallone d’Oro“.

Sul ritorno degli ottavi contro gli inglesi il patron rossonero invita la squadra alla massima attenzione, nonostante il poker di San Siro: “Il Milan deve scendere in campo con l’intenzione di vincere anche questa partita, deve essere padrone del campo e del gioco e non può andare lì e chiudersi in difesa. E’ la squadra piu titolata al mondo, ma anche la più rinomata. In una indagine che fa riferimento alle Nazioni Unite, che chiedeva tre nomi che vengono in mente pensando all’Italia, alla prima purtroppo era la mafia, la seconda la pizza e la terza il Milan. Il Milan ha un brand internazionale da difendere e quindi deve essere sempre il Milan e tentare il tutto per raggiungere il risultato“.

Poi qualche flash sui singoli. Da Pato (“Lo sottoporremo a una cura approfondita, senza farci condizionare dalla pressione del tempo“) a El Shaarawy (“Lo amo molto perché è giovane, ha un’aria sbarazzina e una grandissima tecnica. Può essere punto di forza già oggi e nel futuro. Gli avevo consigliato di cambiare taglio di capelli, ma visti i risultati ritiro il consiglio”), da Robinho (”E’ una seconda punta fantastica accanto a Ibra”) a Mexes, rimproverato per il pugno a Borriello nella gara contro la Juve (”Il suo gesto non è stato da Milan”).

C’è spazio anche per parlare del rapporto con Mister Allegri. Io ho una grande considerazione per Allegri, da sempre. Mi è piaciuto dal primo momento ed ha condiviso le missioni che la societa gli ha dato e si comporta con coerenza su queste”, ha spiegato l’ex premier, negando attriti. E a proposito del recente rinnovo del contratto del tecnico: “E’ stato un po’ faticoso perché da parte del Milan c’era una posizione a risparmiare e da parte sua, invece, la ricerca di un emolumento che lui riteneva coerente con i suoi meriti. E’ stata solo una differente valutazione“.

Quindi una parentesi sui rapporti con la Juventus e sulle tensioni durante e dopo la gara di nove giorni fa a San Siro: “Ci siamo scambiati reciproche gentilezze, eppoi quello che è successo non credo che possa correggere e modificare questi rapporti. Il Milan non ha nessun problema nei confronti della Juventus. Ma è stato ingiusto affrontarla senza Ibra. Noi pensiamo di aver allestito una squadra in grado di essere la numero uno: vogliamo essere più forti dell’invidia, della sfortuna e dell’ingiustizia, anche se qualche ingiustizia l’abbiamo subita“.

Infine, il Cavaliere lascia aperta la fantasia dei tifosi: ”Van Persie e Tevez per l’estate? Mi verrebbe da dire: Carneade? Chi era costui?”, con riferimento al Manzoni. Eppure un sogno c’è e ha un nome preciso: “A Cristiano Ronaldo non potrei dire di no, ma a un prezzo equo e in linea con la crisi economica che non colpisce solo l’Italia”. Dolce notte, Diavoli!

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