Cassano brucia le tappe e rivede il pallone

Ai più potrebbe sembrare normale che ieri Antonio Cassano sia tornato a calciare un pallone. In realtà, non lo è affatto. Già, perché Fantantonio sta bruciando le tappe e, nonostante la sacrosanta prudenza dell’ambiente milanista (Speriamo torni prima possibile, scriveva ieri il sito ufficiale rossonera), i suoi ritmi di lavoro si stanno intensificando giorno dopo giorno.

Sono passati quattro mesi dall’intervento al cuore necessario per chiudere il forame ovale pervio all’origine dell’ictus ischemico. Da quel 4 novembre Cassano ha seguito rigorosamente tutta la tabella di marcia come il migliore dei pazienti: riposo assoluto nelle prime settimane, lunghe passeggiate, giri in bicicletta, quindi piccole corse, primi allunghi, qualche scatto ed ora ecco l’amato compagno di avventure, il pallone. Ieri mattina i presenti a Milanello hanno assistito a una scena che concilia il cuore con la passione sportiva: il genio barese intento a provare una serie di tiri in porta insieme a Gattuso.

A questo punto è lecito trepidare per vedere Cassano in campo, almeno in una partita semi-ufficiale. Secondo le stime dei medici, il giocatore dovrà assumere la cardioaspirina almeno per i prossimi due mesi: fino a quel momento gli saranno vietate le partitelle per uno scopo precauzionale, quello di evitare ferite e, di conseguenza, le emorragie. Solo a maggio arriverà il test decisivo, quello dell’atteso certificato di idoneità agonistica, che verrà rilasciato quando l’ombrellino metallico inserito tra gli atri del cuore sarà stato riassorbito dal tessuto cellulare. Un gergo complesso, che tradotto significa ancora un po’ di attesa. Difficile, se non impossibile, che l’attaccante possa partecipare alla spedizione azzurra di Euro 2012, seppure il professor Nereo Bresolin, neurologo del Policlinico di Milano, l’abbia definita “una cosa possibile”. Ma non c’è motivo per aver fretta.

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