Il calcio ideale di Max

La serata sensazionale di Palermo, tra i tanti spunti che offre, regala a Massimiliano Allegri il ritorno al centrocampo tanto sognato, quella mediana fatta di pura spinta, di puro muscolo, il ritorno a quella composizione “poco milanista” nata a Bari in un soleggiato pomeriggio della scorsa stagione. Allora fu Gattuso-Ambrosini-Flamini, con buona pace di Pirlo; oggi e’ Muntari-Ambrosini-Nocerino con buonissima pace del Seedorf di turno.

Scambi rapidi, brevi, ma impensabili fraseggi e un filtro poco tecnico, ma tanto roccioso. Il tutto condito dallo stupore, diciamolo, di vedere un Sulley Muntari cosi’ ben inserito negli ingranaggi rossoneri. E tornano, rieccheggiano le parole di molti a fine mercato di gennaio: “Sulley inutile”, “finale degno di una sessione indegna” e via andare, no? Ed e’ stato proprio Max a chiederlo e a volerlo fortemente: per ora impeccabile, se si toglie quell’inspiegabile kickboxing time con Lichtsteiner sabato scorso…

E Ambro playmaker? Alcuni lanci non fanno davvero rimpiangere l’ex 21: basti pensare al suggerimento per uno scalpitante Inzaghi a pochi minuti dalla fine. Scalpitante, ma in fuorigioco. Su Nocerino non serve dire nulla: e’ senza dubbio la sua annata e questa era la sua partita. Prima le lacrime, poi lo show: un vero colpo da novanta. Una gioia per gli occhi rossoneri e per il calcio ideale di Allegri.

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