Non erano proprio tutti “conciati”, anzi…

Le cifre parlano prima di qualsiasi considerazione tecnico-tattica. Negli ultimi 21 giorni il Milan ha disputato 5 gare tra campionato e Champions, collezionando 4 vittorie (Udinese, Arsenal, Cesena e Palermo) e un pareggio (Juventus), realizzando 14 reti e incassandone appena 3. Numeri che lasciano spazio a pochi dubbi sullo stato di forma della squadra, soprattutto se teniamo presenti due assenti eccellenti: Boateng, sceso in campo solo in Champions contro gli inglesi, e Ibrahimovic, presente contro Arsenal e Palermo, ma capace di insaccare 4 gol.

I detrattori possono sostenere (e molti l’hanno più o meno velatamente fatto) che le squadre affrontate in queste splendide tre settimane fossero in un momento di calo di forma. Può darsi, ma è proprio difficile sostenere una tesi del genere, se non per motivi di campanilismo autoreferenziale. E vediamo perchè.

L’Udinese, prima della gara interna col Milan, aveva quasi sempre vinto tra le mura amiche del Friuli: mai sconfitta, un solo pareggio a dicembre contro la Juventus. Un filotto che finora è valso ai friulani il terzo posto in classifica, vera rivelazione del campionato in corso.

L’Arsenal, quarta forza della Premier League, in piena corsa per la qualificazione alla prossima Champions, arrivò a San Siro reduce da due vittorie sonanti in campionato: 7-1 in casa contro il Blackburn, 2-1 in trasferta al Sunderland. Totale: 9 gol fatti, 2 subiti.

Il Cesena, fanalino di coda, è forse davvero l’unica squadra affrontata dal Milan in un momento negativo. Ma c’è da chiedersi se l’undici di Arrigoni abbia mai attraversato un periodo felice.

Sul capitolo Juve, da cui tralasciamo qui gli episodi arbitrali, c’è poco da dire. La squadra di Conte, ancora imbattuta in questa stagione, ha fatto degli scontri diretti (soprattutto in trasferta) uno dei suoi punti di forza. Vittorie a Milano con l’Inter, a Roma contro la Lazio, pareggi a Napoli e all’Olimpico contro i giallorossi, 3 punti all’andata contro il Milan. Mai i bianconeri avevano rischiato di capitolare come a la settimana scorsa a San Siro, salvati a pochi minuti dalla fine da Matri.

Il Palermo di Mutti, nelle sette partite precedenti a quella di ieri era riuscito a raccogliere 13 punti sui 21 disponibili, segnando 20 gol e subendone 15: una media di quasi 3 realizzazioni per gara. Con tanto di goleada 5-1-al Barbera appena due settimane fa contro la Lazio.

Insomma, lasciamo parlare i numeri, se le magie sul campo non dovessero risultare sufficienti.

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