Ringhio: “E’ finito l’incubo, sono pronto. Critiche? Non ci distraggono, siamo il Milan”

Scalpita perché finalmente sente l’odore campo. Freme perché il clima partita l’ha sempre avuto nelle vene. Esulta perché l’idoneità è arrivata. Gennaro Gattuso è un uomo nuovo. Ed è ormai a disposizione di Mister Allegri per giocarsi le sue carte in vista delle prossime settimane, quelle decisive per la stagione. Ringhio oggi ha parlato di tutto in una lunga intervista rilasciata a Milan Channel.

Tanti gli spunti, a partire dallo stato di forma dopo il lungo stop per la miastenia oculare. “E’ una decina di giorni che mi alleno con i compagni e credo di avere 25-30 minuti nelle gambe non di più – ha spiegato il centrocampista –. Ora sta al mister decidere, l’importante è stare vicino alla squadra”. Il momento si avvicina: martedì Gattuso ha ricevuto il via libera dai medici. Insomma, il periodo nero è alle spalle: “L’incubo era vedere doppio e allenarmi male, ora invece riesco ad allenarmi bene senza problemi. Speriamo che l’occhio non si abbassi più”. Il rientro in campo è un sogno che si realizza: “Sicuramente manca più il calcio a me che io al calcio. In questi mesi ho sofferto, pensavo di non tornare più, poi con la cura sembra che ora sia tutto passato. Speriamo, voglio godermi tutto giorno dopo giorno e ho una voglia incredibile. Pensavo anche di ritirarmi invece ora chissà, mi si è allungata la carriera”.

C’è tanto da lavorare perché gli obiettivi sono importanti. A cominciare dalla Champions: “E’ una competizione dove ci vuole anche un pò di fortuna per vincerla. Possiamo dire la nostra”. Al di là della sconfitta “indolore” contro l’Arsenal, la squadra, secondo Rino, sta bene: “Noi siamo una grande squadra che nei momenti di difficoltà usciamo sempre fuori. Si, abbiamo fatto una partita al di sotto delle nostre potenzialità a Londra,  ma bisogna stare tranquilli. Le critiche che sento non ci distraggono. Figurarsi dopo Istanbul La Coruna ne ho sentite dire di cotte e di crude, ma quando uno si siede sulla panchina del Milan o anche noi giocatori bisogna accettare tutto. Sei in una società gloriosa con sullo scudetto sul petto con la stella di sette Champions, quindi non dobbiamo mica aspettarci complimenti quando prendi tre gol dall’Arsenal. L’importante è rimanere compatti nello spogliatoio”. Già, lo spogliatoio. Ringhio sdrammatizza dopo le tensioni post-Emirates: “Oggi ho visto solo sorrisi tra di noi, nessuno che si è preso a cazzotti. Senza dubbio non dobbiamo cascare nelle trappole dei giornali e delle tv che oggi leggevo del litigio tra Ibra e Allegri. Siamo in 30 e siamo tranquilli. Continueremo sulla nostra strada. Ibra si sa è uno sanguigno e non vuole perdere nemmeno in allenamento.

Si sorride anche in campionato dove i rossoneri possono finalmente festeggiare il primato, senza calcoli: “Pensiamo al Lecce prima, sono 3 punti importanti! Mancano 12 partite ed ogni gara è una finale. Siamo primi, bisogna essere umili e giocare partita per partita e non pensare che sia tutto facile. Ricordatevi che a venti minuti dalla fine a Udine eravamo quasi fuori dalla lotta scudetto quindi massima attenzione e concentrazione”.

C’è anche la Coppa Italia con l’ennesima sfida contro la Juve: “Troveremo un ambiente caldo, ma sempre di una partita di calcio si tratta. La guerra è un’altra cosa e noi ne abbiamo fatte di partite in questi ambienti”.

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