Non buttiamo via tutto, facciamoglielo sudare

Inutile raccontarci le favolette. Quella appena disputata era una delle partite fondamentali per non perdere punti altrettanto fondamentali, per non sganciarsi da una Juve guerriera e mettere pressione alla squadra di Conte. L’ ennesima prestazione da dimenticare, ulteriori scelte sbagliate che pesano come macigni su di una seconda parte di stagione decisamente deludente.

La trentaquattresima giornata che il Milan non poteva e non doveva sbagliare finisce con uno strettissimo pareggio che attira solo i fischi di tifosi indispettiti per l’ andamento di una squadra che fino a poche settimane fa sembrava destinata a lottare in Europa e in Italia.  E’ vero che il Bologna non è mai da sottovalutare, ed è vero che ci ha messo spesso in difficoltà. Parliamo di una squadra che ha battuto l’ Inter e pareggiato con la stessa Juventus; In più era a caccia di quei punti che la posizionano saldamente in zona salvezza.

Ma sono tutte giustificazioni fini a sè stesse. Il Milan aveva l’ obbligo di vincere, Allegri di fare le scelte adatte a un periodo impegnativo ma fondamentale. Cosa ci faceva El Sharaawy in panchina, per esempio?

Un primo tempo imbarazzante, a San Siro va in scena l’ incredibile. Dopo un buon inzio in avanti, la confusione. Provano ad andare in porta sia Ibra che Robinho, con deludenti risultati. Lo svedese non sembra vivere una delle sue giornate d’ oro, sbagliando troppo spesso palle che portano la sua firma. Una squadra senza cattiveria, priva di idee, spenta. Quasi stesse giocando un amichevole in allenamento.

Nel secondo tempo qualcosa cambia, ma non abbastanza. Ci voleva una svolta radicale per rigirare sostanzialmente le sorti di una partita non solo mal disputata ma anche piuttosto sfortunata. Quella svolta, chiaramente, non è arrivata.

Prova a scatenarsi Ibra, quando in rovesciata sfiora la rete avversaria. Ancora ad un passo dal gol quando lo svedese illumina Cassano che viene però stoppato dall’ estremo difensore del Bologna. Ci provano anche Nocerino e Binho. Nulla di fatto fino all’ ultimo esasperato tentativo di Ibra che da solo  mette la palla in porta guadagnando almeno un pareggio che per quanto stretto resta importantissimo, considerando che di singoli punti stiamo parlando.

Quel che conta adesso è non buttare via tutto. Il Milan ha perso entusiasmo dopo l’ uscita dalla Champions, non è concentrato ma soprattutto non fa più paura. Sembra quasi che nemmeno loro ci credano più, il che giustamente attira i fischi dei tifosi. Questo scudetto va sudato fino all’ ultimo minuto dell’ ultima giornata se necessario, non è il momento di rallentare.

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